Commissione disertata dall'amministrazione e dai vertici del Teatro. Riflettori accesi su cultura e impianti sportivi
Non un rappresentante dell’amministrazione, né un dirigente, né un esponente del Teatro hanno messo piede in Commissione questa mattina, nonostante siano stati regolarmente invitati ad intervenire su due tematiche di primo piano: i guai del Vittorio Emanuele e le criticità della questione impianti sportivi.
Così il dibattito si è limitato ai soli consiglieri comunali ai quali non è rimasto altro che continuare a stigmatizzare non tanto e non solo l’assenza in Aula ma soprattutto l’assenza di interventi in entrambi i casi.
Se per quel che riguarda l’Ente Teatro infatti a mesi e mesi di caos e polemiche il sindaco Accorinti ha risposto con il silenzio e con un tardivo quanto pasticciato provvedimento, sul fronte impianti sportivi la questione spinosa riguarda le condizioni delle strutture ed il loro utilizzo per eventi commerciali o culturali.
La replica dell’assessore Pino alle società sportive che lamentavano le modalità per l’utilizzo del Palarescifina per la festa degli sposi più che rassicurare ha allarmato non pochi consiglieri e presidenti di associazioni sportive.
“Prima o poi dovremo affrontare la questione politica del Teatro- ha aperto i fuochi il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco- Non può il sindaco continuare a far finta di non vedere quanto accaduto anche come conseguenza delle sue scelte e dei suoi mancati interventi. E’ Accorinti che ha nominato i componenti del Cda ed il Presidente e poi se n’è lavato le mani, nonostante quanto accaduto. Sorvoliamo poi sulla pantomima delle nomine fatte fuori tempo massimo per scongiurare il commissariamento. La gestione politica del Teatro è la cartina di tornasole di quest’amministrazione. I danni causati non riguardano solo le attività ma l’immagine stessa”.
Santalco ha ampliato il discorso anche alla questione impianti sportivi per i quali l’assessore Pino ha annunciato che per recuperare quel 36% di quota a domanda individuale l’intenzione della giunta è concedere le strutture per eventi anche commerciali e culturali. Il capogruppo ha quindi chiesto di conoscere quali e quante risorse Pino intenda destinare allo sport, vera e propria Cenerentola dell’amministrazione.
Non è stato tenero neanche il vicepresidente del Consiglio Nino Interdonato che ha ricordato come le società sportive attualmente sborsano soldi per utilizzare gli impianti sportivi e renderli se non confortevoli almeno dignitosi: “Ci sono società che pagano per usufruire di impianti nei quali manca dall’acqua fino al sale. Sborsano soldi per sistemare i riscaldamenti, il parquet, per renderli insomma utilizzabili. Poi scoprono che l’amministrazione cede l’utilizzo, pur d’incassare, per manifestazioni commerciali, senza tenere in considerazione possibili criticità per un uso che non sempre è privo di conseguenze o non sempre è quello ideale per la tipologia della struttura”.
Ad interrogarsi sulle condizioni di sicurezza ed agibilità dei siti è stata la capogruppo Ncd Daniela Faranda: “La prima domanda che mi pongo è: siamo davvero certi che queste strutture siano agibili? Sono idonee ad ospitare quel tipo di manifestazione? Sono pronte ad un pubblico che è numericamente consistente? Le regole valgono per tutti, quindi anche per questa amministrazione. I Palasport hanno l’agibilità? La seconda domanda che mi pongo è : se davvero c’è un tesoretto di 16 milioni di euro in cassa come intende l’amministrazione utilizzarlo?”.
Domande che resteranno al momento senza risposta perché nonostante le convocazioni trasmesse in tempo dal presidente dell' VIII Commissione Piero Adamo, a mancare sono gli interlocutori.
Rosaria Brancato