Dal 1998 ad oggi sono state donate e distribuite dai partecipanti più di 300 tonnellate di materiale umanitario di tipo medico, paramedico, scolastico e sportivo, a favore di 50.000 bambini del paese nordafricano, per arrivare al culmine due anni fa, quando sono state costruite ben tre scuole per un totale di 15.000 studenti ospitati
E’ stata illustrata nella Sala Senato dell’Ateneo, l’edizione 2014 del progetto “Me4Africa”. Alla presentazione hanno partecipato il Rettore, prof. Pietro Navarra, il Coordinatore del Collegio dei Prorettori, prof. Giovanni Cupaiuolo e i protagonisti delle due scorse edizioni, gli studenti Alfredo Finanze, Giuseppe Lanfranchi, Carlo Restuccia e Mario Spinella che hanno passato il testimone ai due studenti universitari che prenderanno parte al Progetto 2014, Daniele Chiara e Francesco Barbera.
Il Rettore ha evidenziato che “sono questi gli episodi per i quali l’Università di Messina dovrebbe essere conosciuta all’esterno”, sottolineando il pregio che assume l’iniziativa degli studenti, ed oltre ad annunciare la continuità, concretizzatasi con un piccolo contributo di 1000 euro, ha garantito un apporto dell’Ateneo pure nella fase organizzativa.
Iscritti rispettivamente al CdL in Ingegneria Industriale e al CdL in Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, gli studenti Chiara e Barbera, nel sottolineare che l’Università di Messina è stato l’unico Ateneo italiano a partecipare alla missione nelle scorse edizioni, hanno voluto lanciare un appello non solo alle altre Istituzioni cittadine ma anche alle imprese messinesi e ai numerosi studenti presenti all’incontro affinchè intervenissero anch’essi con un contributo.
ME4Africa è una missione umanitaria senza scopo di lucro che in questi anni ha coinvolto diversi enti, aziende e associazioni. Dal 2012, infatti, grazie anche al loro sostegno e a quello dell’Università, due studenti dell’Ateneo peloritano hanno la possibilità di partecipare all’evento internazionale “4L Trophy” (giunto alla diciassettesima edizione) a bordo di una Renault 4 nel deserto del Marocco, confrontandosi con giovani studenti di tutto il mondo e coniugando l’esperienza agonistica con la concreta possibilità di fornire un aiuto alla popolazione marocchina.
Dal 1998 ad oggi sono state donate e distribuite dai partecipanti più di 300 tonnellate di materiale umanitario di tipo medico, paramedico, scolastico e sportivo, a favore di 50.000 bambini del paese nordafricano, per arrivare al culmine due anni fa, quando sono state costruite ben tre scuole per un totale di 15.000 studenti ospitati.
Questi sn i concittadini di cui bisogna essere fieri….
davvero!?! lodo l’iniziativa a 360° gradi ma non dimenticate che i nostri vicini di casa hanno fame a pochi passi da noi nell’indifferenza generale! fatevi una passeggiata alla stazione la sera e vedete cosa accade, ma non solo la sera! c’è gente che bivacca lì tutto il giorno perchè non ha altro posto dove andare… Il rettore dell’Università dovrebbe essere a conoscenza di determinate situazioni ma nessuno parla, ci sono situazioni di disagio tra alcuni studenti gravissime! Non dico di non aiutare i paesi del terzo mondo, ma guardiamo prima al nostro vicino che la situazione ci sta sfuggendo di mano.