72 laboratori, 2mila visitatori, super ospiti e una partecipazione che può aumentare. Liana Cannata: "Siamo solo all'inizio di un progetto molto ampio"
MESSINA – Andiamo con ordine. Per chi non lo sapesse, da mercoledì 27 a venerdì 29 novembre si sono tenuti tre giorni intensi al Palacultura con i cosiddetti YoungMe Days. Si tratta della seconda edizione di un evento interamente dedicato alla formazione e all’acquisizione di competenze, di “skills” per citare l’assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata, che ha lavorato molto in questi anni tanto per la prima edizione (un successo nel 2023) tanto per questa appena conclusasi.
Il progetto YoungMe
L’iniziativa, infatti, rientra nel progetto più ampio YoungMe – Giovani al Centro, finanziato dal Programma Nazionale “Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027”, con all’interno diverse iniziative, tavoli tecnici, regolamenti e tanti eventi più piccoli nel corso di tutto l’anno. Ma soprattutto con il sito YoungMe messo a disposizione dei giovani per bandi, avvisi e opportunità di varia natura.
Gli ospiti di YoungMe Days
Ma tornando agli YoungMe Days, l’evento è articolato in una lunga serie di workshop e seminari tenuti da esperti del settore, content creator e aziende, non soltanto del territorio ma anche dal resto d’Italia, volati in riva allo Stretto per parlare di ciò che fanno. Tanto che quest’anno, sul palco centrale, si sono alternati ospiti di ogni tipo: Fabiana Manager, Lorenzo Branchetti, Andrea Pistorio, Fabrizio Privitera, Lelio Bonaccorso, Francesco Oggiano, Samuele Sciacca, Andrea Muzi, Sergio Pitrone, Davide Avolio, Maestro Gabriele e Fabrizio Moroni. A condurre è stata la messinese Noemi David, volto social di Wom (gruppo Mondadori) e conduttrice Rai. Circa 2mila, secondo le fonti ufficiali, i visitatori dell’evento.
A questi si sono aggiunte decine di eventi più “piccoli”, aggettivo utilizzato non per sminuire l’importanza degli ospiti (anzi, tutt’altro), ma per far capire appieno la portata dei talk e dei laboratori rivolti a un pubblico più ristretto, com’è normale che sia per aree dedicate a poche decine di persone. E così ci sono stati progetti su comunicazione e tecnologia, ma anche musica, teatro, giornalismo e scienza, educazione, sociale e natura. Da MessinainTrek a MessinaScrive, passando per decine di realtà come Ituoigelatinipreferiti, Creab, Cerbellum, Pomona, Imprendo, Hic Et Nunc Aps, le realtà coinvolte sono state così tante che ripeterle tutte, tra associazioni e persone “singole”, rischia di diventare complicato. Insomma: un programma talmente ricco da poter andare incontro a ogni passione. In totale sono stati 72 i laboratori, secondo i dati forniti dall’organizzazione.
Il sistema pre-evento
Quasi tutti gli eventi hanno fatto registrare il pienone in fase di “preview”. Con l’ingresso gratuito e spazi da gestire, l’accesso è stato regolato in questo modo: prenotazione online del proprio posto al singolo talk/workshop/lavoratorio, prima di presentarsi all’evento stesso. Un sistema che ha funzionato per non rischiare di affollare spazi piccoli, al netto di chi ha prenotato il proprio posto per poi non presentarsi. Un problema, quest’ultimo, che ha rischiato di minare il lavoro di chi ha preparato laboratori e workshop per 20 persone, vedendone poi comparire molte meno, com’è stato raccontato a Tempostretto da alcuni degli speaker. O ad esempio come nel caso de Ituoigelatinipreferiti (qui per chi non conoscesse il progetto), che nella sua newsletter ha spiegato come al laboratorio sui podcast si sia presentata soltanto una giovane (e ciò nonostante hanno completato il workshop con ottimi risultati).
Ma al di là di questo, gli eventi centrali hanno riscosso un grande successo, così come quelli dedicati all’acquisizione di competenze (apprezzatissimo, ad esempio, quello dedicato al “come si fa un curriculum”). Sia chiaro: si tratta della seconda edizione, la prima di tre giorni dopo l’esordio del 2023 in un giorno solo e con il professore Schettini come ospite. Il che significa che si tratta ancora di una fase quasi-beta, con l’assessorato pronto a capire dove, come e se sia il caso intervenire per migliorare ulteriormente gli YoungMe Days, che rappresentano il fiore all’occhiello dell’attività e sicuramente quello più in vista rispetto al lavoro fatto giorno dopo giorno nel resto dei mesi dell’anno.
Liana Cannata: “Un percorso partito nel 2022”
E ce lo ha confermato anche l’assessora Liana Cannata. Quest’ultima, che in passato ha lasciato Messina per inseguire il suo sogno, acquisendo competenze prima di tornare, ha spiegato: “Questo è un percorso iniziato nel 2022 e quest’anno abbiamo alzato il tiro, aumentando i testimonial e il numero dei giorni. Abbiamo voluto puntare ancora di più sulla parte empatica, toccando anche maggiori ambiti per riuscire ad andare incontro alle esigenze di tutti. È normale che parliamo di una seconda edizione, ma a noi non basta fare le stesse cose ogni volta. Avremmo potuto fare come lo scorso anno, ma abbiamo voluto alzare l’asticella: organizzare in 3 giorni e non più in uno, ad esempio, ha dato la possibilità a più classi e scuole di partecipare”.
E ancora: “Questa manifestazione può esistere solo con la partecipazione di tutto il territorio. Per questo abbiamo aperto anche agli under 35, soprattutto nel pomeriggio. La cosa bella è quando mi si dice: ‘Non mi sembrava di essere nemmeno a Messina’. Invece è proprio questa che vuole essere Messina. Ma quando si ha a che fare con le politiche giovanili si parla di un percorso lungo. Il messaggio che vogliamo lanciare è che la città è qua e che non è per forza necessario andare via per acquisire competenze. Bisogna aprirsi a questa idea. Il nostro è un processo: non è un punto di arrivo, ma solo una parte di un percorso avviato con l’apertura del portale giovani. YoungMe è un’idea, un concept, che mette al suo interno tante cose, partendo da ciò che esiste sul territorio per farlo conoscere ai giovani”.
L’assessora: “I giovani hanno apprezzato il format”
L’assessora è orgogliosa “soprattutto perché i giovani hanno apprezzato il format, perché si sono rapportati con i professionisti e con chi ha acquisito le proprie competenze e le sa veicolare anche con i loro linguaggi. Avere i divulgatori, ad esempio, ci permette di intercettare le esigenze dei ragazzi. Mi inorgoglisce poterci riuscire e poter lanciare anche una sfida alla città, chiedendo a imprenditori e aziende di partecipare non soltanto agli YoungMe Days, ma a tutto il percorso per fare formazione. E vogliamo coinvolgere ancora di più le scuole, i dirigenti scolastici, e sempre più classi. Ma non ci sono soltanto gli YoungMe Days: la nostra idea è molta più ampia e guarda non solo a chi vuole studiare, perché esistono gli artisti, gli artigiani, i creativi e tante altre professioni da raccontare”.
“Oggi posso dire che siamo sulla buona strada – ha poi concluso Cannata -. Un voto alla manifestazione? No, non è una questione di numeri ma di progetto e di un Comune che si pone in ascolto dei giovani. Ed è anche una questione che può funzionare se si lavora tutti insieme, perché non si può parlare di giovani se non si parla di spazi urbani, di sport, di cultura, di attività produttive. Oggi è ancora presto per dare un voto o un giudizio. Siamo all’inizio di questo percorso, abbiamo sdoganato che se si parla di giovani non si parla soltanto di disagio giovanile. Ci sono anche quelli che non fanno risse, anzi studiano, crescono, sviluppano competenze professionali e personali”.