Fervono i preparativi per l'arrivo dell'Imperatore Carlo V a Messina

Fervono i preparativi per l’arrivo dell’Imperatore Carlo V a Messina

Redazione

Fervono i preparativi per l’arrivo dell’Imperatore Carlo V a Messina

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sabato 20 Settembre 2008 - 07:43

Il pericolo di una possibile invasione turca della Sicilia e della penisola e l’intensificarsi della pratica della pirateria, ha spinto l’imperatore Carlo V d’Asburgo, figlio di Giovanna la Pazza e Filippo d’Asburgo, ad allestire una spedizione che ha portato alla presa di Tunisi il 14 luglio 1535.

Il sovrano rappresenta un caso eccezionale in quanto a potere e prestigio, avendo ereditato, per parte di madre, figlia di Ferdinando il Cattolico, la corona di Spagna con i relativi domini,e per parte di padre, Massimiliano I, i Paesi Bassi e i domini asburgici, che gli hanno consentito di ascendere alla dignità imperiale.

Nonostante questi sterminati domini, non è sfuggita all’imperatore le difficoltà in cui versa la Sicilia e la Penisola, in seguito alle frequenti incursioni piratesche della flotta Turca.

Si spiega così la brillante azione militare che ha portato l’imperatore all’assedio e alla conquista di Tunisi.

Proprio per festeggiare e rendere i giusti onori a Carlo V, la Sicilia si è preparata ad accogliere nei giorni scorsi l’Imperatore, entrato trionfalmente a Trapani, Termini, Nicosia, Troina e Randazzo. Ultima tappa di questo tour trionfale è proprio la città di Messina.

Il senato cittadino ha incaricato l’architetto Rinaldo Bonanno, lo studioso Francesco Maurolico e il pittore Polidoro da Caravaggio di preparare la città per l’arrivo del sovrano.

Fervono dunque i preparativi e la città si appresta a cambiare lentamente il suo volto. Macchine sceniche sono state montate lungo il percorso del corteo imperiale. Otto miglia, che dalla porta di Sant’Antonio dovrebbe portare il corteo sino alle porte del Duomo, poi lungo la marina fino alla Dogana e da qui al Palazzo Reale.

Sono stati previsti, cinque apparati trionfali, dei quali non possiamo non ammirare la bellezza. Quattro sono decorati con foglie di alloro, quercia, edera e olivo, sormontati da effigi di alcune divinità pagane, come la Vittoria alata, Concordia, Minerva ed Ercole. Il quinto apparato, posto proprio davanti alla porta di Sant’Antonio, è costituito da un arco trionfale su tre file di sei colonne, raffigurante le armi dell’imperatore e della città.

Ad aprire il corteo saranno due carri trionfali di notevole altezza, decorati rispettivamente, con putti e un trofeo posto su tronco d’albero, nonché una fontana con Arione e delfino, la statua di Messina in alto e le armi dell’imperatore.

Il corteo raggiungerà il Duomo, dove, sopra la porta, è stato approntato un cielo finto con angeli e nella cui prossimità sono state erette due muraglie di marmo, antichizzate e sulle quelle sono state riportate le immagini di Scipione l’Africano ed Annibale.

Una seconda serie di archi, infine, è destinata ad accompagnare l’imperatore fino al Palazzo Reale e sulla strada che porta alla marina e alla dogana, con archi su otto e quattro colonne, decorate con angeli e trionfi.

A completare quello che già è un capolavoro non resta che ammirare le epigrafi e i motti in latino realizzate dai dotti Francesco Maurolico e Baldo Granati, che magistralmente sono riusciti ricordare le imprese dell’imperatore, nonché la gloria e la grandezza raggiunti.

Quanta grandezza, quanta gloria tributata ad un solo uomo, padrone di mezza Europa, che sicuramente saprà apprezzare gli sforzi e l’ingegno di una città intera.

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