A sollevare la questione i consiglieri Pergolizzi, Melazzo e Calabrò, che invitano l’amministrazione a mettere da parte l’ipotesi di creazione della società mista, alla luce delle mutate condizioni normative e finanziarie: «Preferibile la gestione in house». La Maggioli, intanto, prima nella gara per la scelta del privato, si dichiara non più interessata, al suo posto la seconda classificata, la Soget Spa, su cui però aleggiano ombre giudiziarie
Ci sarebbe dovuta essere una volta (e non si tratta di una favola), una società per azione a capitale pubblico maggioritario (51%, la restante percentuale privata), denominata “Entrate Zancle Spa”, incaricata della riscossione dei tributi per conto del Comune. Usiamo il condizionale perché dalle intenzioni, ratificate con delibera del 2 aprile 2007 (la n°7/c) da parte del consiglio comunale, con cui è stato approvato anche lo statuto, il patto parasociale, lo schema del Contratto di servizio e le linee di indirizzo per la selezione del socio privato, non sono mai diventate “cosa concreta”. Della lunga e complessa vicenda sono tornati ad occuparsi i consiglieri comunali Nello Pergolizzi, Felice Calabrò e Giuseppe Melazzo. Quest’ultimi, in un’articolata interpellanza, inoltrata, ovviamente, anche al sindaco Buzzanca, propongono, alla luce delle novità normative (decreto Monti 201/2011) e per il Comune anche finanziarie, (sforamento patto di stabilità), di mettere una pietra sopra la costituzione della società, che, secondo quanto dagli stessi sostenuto, sarebbe ormai poco utile alle esigenze del Comune. Di diverso avviso il primo cittadino, che lo scorso 12 gennaio, con una nota “urgente” inoltrata al ragioniere generale, al segretario generale, al dirigente del dipartimento bilancio entrate e all’assessore Miloro, ha chiesto di “predisporre i necessari atti per la definizione dell’iter costitutivo della società “Entrate Zancle Spa”.
Prima di andare avanti, facciamo però un passo indietro per capire come si sia arrivati all’amletico bivio del “costituire o non costituire?”, partendo proprio dalla scelta del socio-privato. Il 23 ottobre 2008 ad aggiudicarsi, provvisoriamente, la gara per l’individuazione, appunto, del partner privato, è stata la “Maggioli Tributi Spa”. Che però, nel luglio del 2011 ha comunicato il proprio rifiuto alla stipula della costituzione della società, per due ragioni: il troppo tempo trascorso tra l’aggiudicazione e l’invito a presentarsi davanti ad un notaio per la sottoscrizione dell’atto di “nascita” (circa due anni), e, di conseguenza, a causa del prolungato stand-by, il venir meno dell’interesse alla stipula dell’accordo stesso.
Archiviata la “pratica” Maggioli, si è dunque proceduto alla “convocazione” della seconda classificata, la “Soget Spa”. Quest’ultima, nella persona della presidente Maria Piccoli, dopo avere ottenuto dal Rup del procedimento, l’ing .Giovanni Di Leo, alcune informazioni ritenute necessarie per valutare l’eventuale proposta, ha dato ok per l’entrata in società. Una “disponibilità”, quella mostrata dalla Soget, che il Rup Di Leo, lo scorso ottobre, ha deciso però di sottoporre all’attenzione del Collegio di Difesa. Ciò, sia per ottenere un parere in merito all’eventuale obbligo dell’amministrazione di stipulare l’atto con la seconda classificata o, in alternativa, alla possibilità di individuazione di percorsi diversi, sia per capire, nel caso in cui tale obbligo fosse esistito, se lo statuto e i patti parasociali approvati dal consiglio con la delibera del 2007, fossero, in relazione alle novità normativi del dl 138/2011, da sottoporre nuovamente all’attenzione del civico consesso. Rispetto al primo punto, nel caso in cui sussista un interesse pubblico superiore, il Collegio ha negato l’esistenza di qualunque obbligo da parte del Comune nei confronti della Soget; al tempo stesso, però, i legali non hanno escluso la possibilità per la società di poter eventualmente citare in giudizio l’Ente per la decisione di non procedere alla stipula. Sul secondo punto, invece, il Collegio non ha ritenuto necessario doversi esprimere perché “il problema è formulato in termini troppo generici che non consentono alcuna pronunzia”, ed inoltre perché l’eventuale “entrata in scena” del consiglio, sarebbe da valutare nel caso di costituzione della società che, di fatto, non è ancora avvenuta.
Al di là degli aspetti giuridico-amministrativi, merita però attenzione anche un altro elemento che attiene strettamente al “curriculum” della Soget,. La società, infatti, a cui in altri casi (vedi comune Oria e Taranto) è stato revocato l’appalto di riscossione tributi, è stata protagonista di un “caso giudiziario” che ha interessato sempre il comune di Taranto e che ha determinato il rinvio giudizio di sette persone, compresa la titolare della società. Secondo l’accusa, come riportato dal quotidiano “Il Corriere del Mezzogiorno.it”, redazione la Soget avrebbe prestato illegittimamente denaro al Comune di Taranto, mascherando le operazioni come anticipazioni sui tributi riscossi, scavalcando di fatto il tesoriere ufficiale dell’Ente, ovvero la Banca popolare di Puglia e Basilicata. Sempre secondo l’accusa, si tratterebbe dunque di finanziamenti illeciti che avrebbero accresciuto oltre i limiti previsti dalla legge la capacità di indebitamento del Comune, che in quella fase (2005-2006) era vicino al dissesto. La prima udienza sul caso è fissata al 1.marzo 2012.
A tutto ciò, come spiegato dai consiglieri, si aggiungono poi le nuove disposizioni del decreto Monti – alle luce delle quali il dirigente Di Leo ha chiesto nuovo parere al Collegio di difesa – che vieterebbero l’esternalizzazione per la riscossione dei tributi comunali: sia l'Imu (Imposta municipale unica), che in via sperimentale, per gli anni 2012-2013-2014 dovrebbe essere pagata attraverso il modello F24, sia la Res-rifiuti, anch’essa riscossa dagli Uffici dell’Ente. Ulteriori ragioni che potrebbero dunque far venire meno l’interesse alla costituzione della società. Chiara a questo proposito la posizione dei consiglieri Pergolizzi, Melazzo e Calabrò che nel documento chiedono all’amministrazione di fare il possibile affinché nessun socio privato intervenga: «Sarebbe opportuno – scrivono – che la gestione delle entrate comunali, in tutte le sue fasi, fosse gestita dal Comune di Messina e che, laddove sia stata ravvisata una qualche carenza di organico, la Giunta si attivi, non limitandosi a provvedimenti “tampone” (delibera di incremento personale all’ufficio tributi approvata in una delle ultime sedute, ndr) per trovare la soluzione tecnica che consenta di rafforzare il settore in questione a sostegno delle competenze professionali che, almeno fino a prova contraria, sono sicuramente ben presenti nel nostro Comune».
Alla luce di quanto finora scritto, sull’opportunità o meno della costituzione della società, abbiamo chiesto una valutazione al dott. Romolo Dell’Acqua, Capo dipartimento Tributi e al dirigente, nonché Rup, l’ing. Giovanni Di Leo. Il primo, più “diplomatico”, si è limitato ad un «vedremo quale sarà il parere del Collegio di Difesa», il secondo, invece, non si è risparmiato. Di Leo, infatti, valutando l’aspetto tecnico-normativo, ha affermato: «Per le nuove condizioni che si sono venute a creare, anche dal punto di vista finanziario, (vedi nota su sforamento patto di stabilità dallo stesso firmata) sarebbe sconsigliabile procedere con la nascita della nuova società, ma ci atterremo alle decisioni dell’amministrazione. Dopo tutto, si sa, la scelta ultima spetta alla politica».
E in questo momento, lo abbiamo visto all’inizio, la “politica” spinge per l’avanti tutta, anzi per “predisporre i necessari atti per la definizione dell’iter costitutivo della società “Entrate Zancle Spa”. Questa almeno la posizione di Buzzanca fino allo scorso 12 gennaio. (ELENA DE PASQUALE)
se la politica “spinge” avrà le sue ragioni… io vorrei lavorare alla entrate zancle come devo fare? dovrò presentare curriculum o dovrò fare concorso? ma concorso non ne vorrei fare a dire il vero. mi accontenterei di una chiamata diretta, anche se non vorrei che qualcuno in questo caso avesse qualcosa da ridire. ho un dubbio: è vero o no che anche nelle società miste si entra tramite concorso? o proprio in questi casi non c’è bisogno di indirli? bo? chi ci capisce è bravo! ma si, sicuramente ce ne sono tanti che ne capiscono… io faccio parte del popolino e personalmente sono asino con le orecchie lunghe quindi non ne capisco…
Il Comune non può esternalizzare il servizio di riscossione tributi.
Infatti l’art. 7, comma 2, lett. gg-quater del D.L. 13 maggio 2011, n. 70, convertito dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, stabilisce che “a decorrere dal 1° gennaio 2012 i Comuni «effettuano» la riscossione spontanea delle loro entrate tributarie e patrimoniali.” Anche la riscossione coattiva può essere svolta dai Comuni, mediante la procedura dell’ingiunzione fiscale, ai sensi delle disposizioni del DPR n. 602 del 1973.
Può tuttavia esternalizzarsi la sola riscossione coattiva, mediante soggetti esterni, iscritti nell’apposito albo ministeriale.
Il superiore divieto, a decorrere dal 1° gennaio 2012, è stato puntualmente confermato dal Ministero delle Finanze, con nota n. 19194/2011.
Ogni decisione o delibera che disponesse il contrario, cioè l’affidamento a terzi del servizio riscossione tributi, potrebbe costituire, a mio parere, violazione di legge.
BRAVISSIMA Elena De Pasquale e puntuale il commento di Salvatore Vernaci, ma è problematico farsi leggere dai Consiglieri Comunali, avrebbero molto da riflettere.
Mancano i numeri,che questi signori dovrebbero pubblicizzare ai messinesi, che rispondono alle domande: QUANTO COSTA LA SERIT PER IL SUO SERVIZIO RISCOSSIONE, QUANTO PERSONALE UTILIZZA E CON QUALI QUALIFICHE,
QUALE LA PERCENTUALE DI RISCOSSIONE RISPETTO AL TOTALE.
Questi numeri in possesso dei Consiglieri potrebbero aiutarci a capire se il Comune ha le figure giuste e se ci conviene.
gio..sembri sceso dalla luna..ma quale concorsi?nel caso questa fantomatica societa’ mista si facesse..i nomi sono gia’ belli e pronti..ma probabilmente non ci sono i presupposti economici..sarebbe una bestemmia vista la situazione in cui versano le casse comunali..che puo’ benissimo tramite il suo personale provvedere al recupero..senza zancle o altro..certo i figli dei dirigenti..restano al palo.