Il commissario dell'Ente Porto Madaudo mercoledì a Palermo per l'esame del progetto già elaborato dall'arch. Garufi
Il commissario dell’Ente Porto Rosario Madaudo non si ferma più. I tempi in cui l’ente sembrava sull’orlo del burrone, ad un passo dallo scioglimento, sembrano lontani eppure non lo sono affatto. Ma dal dietrofront della Regione in poi, per l’Ente Porto la strada è risultata in discesa, fino alla recente sentenza del Cga e alla conseguente presa d’atto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha riconosciuto in modo definitivo la titolarità di gran parte delle aree della zona falcata. Così nella Falce Madaudo è pronto a rilanciare, con un progetto che viene definito «epocale» in grado di cambiare «presto il volto della Real Cittadella perché va ad incidere in modo radicale su quella porzione a falce dello Stretto, da tempo finalmente attenzionata dalle amministrazioni dopo lo stato di abbandono in cui è piombata nonostante ripetuti proclami di rilancio, dotte analisi di prospettiva, dibattiti e polemiche anche a sproposito ma concretamente nessuna azione fattiva». Il fatto nuovo è rappresentato da un progetto già pronto di bonifica che prevede la demolizione degli impianti industriali nell’area della degassifica, compresi i sottoservizi e l’eliminazione di tubazioni sotterranee, oltre all’investigazione analitica per individuare eventuali inquinanti residui. Il progetto, elaborato «in tempi record» dall’arch. Antonio Garufi su incarico di Madaudo, all’indomani del sopralluogo effettuato dal presidente della Regione Raffaele Lombardo sarà esaminato mercoledì a Palermo nel corso del tavolo tecnico convocato per le ore 10 dal direttore del dipartimento Rifiuti e Acque dell’assessorato Ambiente Vincenzo Emanuele.
All’incontro saranno presenti il direttore del dipartimento Attività produttiveMarco Romano e il capo della segreteria tecnica della presidenza della Regione Cleo Licalzi.
Si tratta di un intervento corposo che impegnerebbe un milione di euro, per l’esattezza 997 mila euro. Risorse intercettate da fondi europei che potrebbero consentire di consegnare alla Città aree bonificate, ripulite da tutte le attuali presenze ingombranti e degradanti che hanno fin qui deturpato una delle porzioni più belle di Messina devastando la storia e il patrimonio archeologico e monumentale che vi insisteva e in parte sopravvive. «Nessuna cisterna – si legge nella nota dell’Ente Porto – nessun disegno di riutilizzo a fini industriali potrà più trovarvi posto. La prossima settimana è prevista la firma sull’assegnazione da parte del ministroAltero Matteoli e l’iter a quel punto sarà esecutivo; sarà coinvolta anche l'Autorità portuale per le aree di sua competenza. Intanto mercoledì si segnerà una data storica per questa parte di città, la più bella e paesaggisticamente superba. Un nuovo inizio per l’Ente porto che sarà sottolineato nella stessa mattinata, a mezzogiorno con una conferenza a Palazzo d’Orleans. I dettagli dell’iniziativa saranno nei giorni successivi illustrati a Messina dallo stesso commissario Madaudo».