Per le due associazioni la Zir va svincolata dal Piau e deve mantenere la sua destinazione attuale, dedicata alle attività produttive ed al commercio
“Occorre un piano dedicato alla riqualificazione dell’area ex Zir della parte sud della città di Messina, per implementare le funzioni di un’area destinata ad attività produttive, che oggi vive uno stato di completo abbandono. L’immagine che la zona regala a chi lavora nelle imprese o ai potenziali clienti, è sconfortante: strade dissestate, poca luce, spazzatura e discariche a cielo aperto”.
Confindustria Messina e Ance Messina chiedono all’Amministrazione comunale di sviluppare un piano di rifunzionalizzazione per quella porzione della città, tradizionalmente destinata alle attività imprenditoriali. Sostengono che, in un territorio povero di possibilità di intrapresa, la salvaguardia delle attività esistenti e l’attrazione di nuove attività produttive debbano essere un obbiettivo primario per lo sviluppo del tessuto economico locale. Confindustria Messina e Ance Messina, sull’argomento, hanno già consegnato all’Amministrazione comunale un documento in cui si evince chiaramente la posizione delle due organizzazioni.
C’è un altro aspetto importante secondo Confindustria Messina e Ance Messina. L’area ex Zir va svincolata dal Piau – il piano innovativo in ambito urbano. “Riteniamo che la ex Zir – spiegano l’ingegnere Nuccio D’Andrea, vicepresidente vicario di Confindustria Messina, e l’ing. Salvatore Arcovito, presidente di Ance Messina -, debba mantenere la sua destinazione attuale, dedicata alle attività produttive ed al commercio. La previsione che l’area ospiti contemporaneamente volumetrie destinate a residenze, provenienti da altre zone rese non edificabili dalla delibera cosiddetta ‘Salvacolline’, snaturerebbe la sua attuale vocazione e danneggerebbe irrimediabilmente le aziende, mescolando funzioni diverse, in molti casi incompatibili, e dunque ci vede assolutamente contrari. Viceversa – insistono D’Andrea e Arcovito – riteniamo che l’area ex Zir debba essere oggetto di un investimento specifico destinato ad un sostanziale miglioramento infrastrutturale, capace di agevolare le possibilità competitive delle aziende presenti e di attrarre nuove realtà imprenditoriali, anche attivando agevolazioni dedicate. Discende da questa valutazione la richiesta di stralciare l’area in oggetto dalla pianificazione e dalle procedure previste dal Piau – la cui attuazione necessiterà di tempi lunghi – a favore di una normativa più rapida, alla cui stesura siamo pronti a contribuire con il nostro bagaglio di esperienza e conoscenza, per la realizzazione di un comparto di elevata qualità e funzionalità, dedicato ad attività produttive non moleste, al commercio ed al terziario”.