La Prefettura invierà l'Esercito per far rispettare la zona rossa a Galati Mamertino, dove lo screening coronavirus ha raggiunto tutta la popolazione. Il sindaco Baglio: chiediamo anche assistenza sanitaria
A Galati Mamertino arriverà l’Esercito a presidiare le due vie d’accesso, in entrata ed uscita, dal territorio comunale. Per entrare e uscire dal Comune non basterà autocertificare la propria negatività né i motivi di lavoro e necessità ma servirà una certificazione rilasciata dal Municipio.
L’ordinanza emanata ieri dalla Regione, cioè, troverà applicazione pedissequa, senza possibilità di mitigazione alla luce del fatto che praticamente l’intera popolazione è ormai mappata alla positività o negatività al coronavirus.
E’ questa la novità emersa in mattinata dopo la video conferenza tra il sindaco Nino Baglio e la Prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi.
Come già nella interlocuzione con la Regione, anche in questa fase il primo cittadino galatese non è riuscito ad ottenere una “mitigazione” delle misure più restrittive.
Le nuove regole per la zona rossa in vigore fino al 20 ottbre, quindi, prevedono che si potrà entrare ed uscire dal territorio comunale per motivi di lavoro e necessità, per la fornitura di beni essenziali e servizi, ma anche in tutti questi casi servirà un apposito lasciapassare rilasciato dagli uffici municipali.
Lo screening sul contagio intanto ha ormai raggiunto la quasi totalità dei residenti, confermano poco meno di un centinaio di positivi accertati. L’USCA ha terminato ieri i test rapidi e quelli molecolari di controllo ed oggi un laboratorio privato autorizzato sta terminando la rilevazione dei soggetti ancora non mappati, né dall’Asp né privatamente. Ai positivi accertati saranno notificate le regole per l’isolamento e sarà chiesto loro di indicare i contatti stretti, così da richiedere anche a loro l’isolamento fiduciario.
Il Comune ha già attivato un ufficio covid che provvederà a raccogliere tutte le istanze provenienti dai cittadini, soprattutto per il reperimento dei farmaci e dei generi di prima necessità.
A parte il controllo del rispetto dell’ordinanza attraverso l’Esercito, per sorvegliare la mobilità dal paese, ad oggi la Regione non ha previsto ulteriori elementi di assistenza alla popolazione.
“Abbiamo chiesto la fornitura di un’ambulanza covid con 2 medici o comunque un punto di assistenza sanitaria – dichiara Baglio – soprattutto perché da oggi il medico del paese non potrà più visitare i soggetti in isolamento né i contatti stretti. Speriamo ci rispondano positivamente”.
No comment del primo cittadino sulla decisione della Regione, adottata malgrado la mappatura a tappeto: “Sono amareggiato, non posso che ammetterlo. E non smetterò di lavorare per la revoca di queste decisioni e per la fornitura di tutta l’assistenza necessaria ai miei concittadini”.