Il Teatro Vittorio Emanuele ospiterà, il 23 e 24 marzo, Miguel Angel Zotto che, nello spettacolo Zotto Tango, propone un percorso musicale e coreografico dove eleganza, sensualità e seduzione si fondono con l’energia del tango argentino.
Con il suo nuovo spettacolo, il più straordinario ballerino e coreografo di sempre, Miguel Angel Zotto, amplifica l’intensità del tango attraverso gli arrangiamenti musicali originali live, accompagnati dagli abbracci seducenti dei ballerini che riempiono la scena, riuscendo ancora una volta a coinvolgere ed emozionare il pubblico, grazie a quell’incredibile comunicazione tra corpi eleganti e morbidi che è il tango, e che evidenzia il potere a tinte forti, ma mai volgare, delle sagome femminili.
Sul palco con Miguel Angel Zotto prenderanno forma lo stile incisivo e l’energia travolgente di Daiana Guspero – partner di Zotto e prima ballerina della compagnia argentina TangoX2 – e le preziose sfumature che disegnano sul palco le coppie di ballerini dirette da Zotto.
Miguel Angel Zotto sta al tango come Rudolf Nureyev al balletto.
Stella indiscussa e carismatico interprete del pensiero triste che si balla, considerato dai cultori della materia “uno dei tre massimi ballerini di tango del secolo”, è coreografo, ballerino, insegnante e direttore artistico della Compagnia TangoX2; da decenni sulla scena internazionale, anima le diverse sfumature di questo ballo sensuale e poetico, con spettacoli, esibizioni e tour in tutto il mondo, conquistando il primato di miglior tanguero.
Di Zotto è celebre l’affermazione che “il tango non è maschio, è coppia”. Il suo è un lavoro che parte dal rapporto di comunicazione tra i corpi fino ad arrivare allo spazio per l’improvvisazione.
È famoso in tutto il mondo per il suo stile, che ha sviluppato grazie alla sua poliedrica personalità e instancabile creatività.
Di ogni spettacolo ne segue la regia, la coreografia e la direzione luci in tutti i dettagli. Anche i costumi non sono scelti a caso.
Creatore di una propria forma di spettacolo, fin da piccolo ha la vocazione per diventare quello che è diventato: tra i tre migliori ballerini di tango del secolo, come è stato dichiarato dalla Città di Buenos Aires.
In una delle tante interviste dichiara:
Cos’è che mi ha fatto diventare famoso?
“È lo stile, il mio. La cosa difficile è sviluppare una propria personalità: ho creato una forma senza avere l’intenzione di creare qualcosa di diverso, ma in modo molto naturale. È qualcosa che ho nel sangue: Maradona era un calciatore nato, per me è lo stesso con il tango. Sono il frutto di tanti stimoli, fin da quando ero nella pancia di mia mamma e i miei genitori ascoltavano musica da tango. Io sono parte della storia del tango. Per me il tango è un atto d’amore: verso la forma espressiva del tango, rispetto all’identità di un popolo intero, quello argentino, e verso la donna”.
Teatro Vittorio Emanuele:
Sabato 23 marzo 2019, ore 21:00 – Turno A
Domenica 24 marzo 2019, ore 17:30 – Turno B