La pandemia in cifre: tutti i numeri della crisi del commercio a Messina. I report di Confesercenti e Confcommercio Messina registrano dati impietosi. E la paura più grande per le piccole e medie imprese è che salti anche il Natale. Servizio di Silvia De Domenico e Francesca Stornante
La crisi economica da Covid-19 non ha risparmiato nessun settore produttivo. Fra le vie del centro di Messina aumentano le botteghe in affitto o in vendita, le saracinesche abbassate si moltiplicano.
Il comparto del commercio in città era già in crisi da anni, la pandemia poi ha fatto il resto. Da un’indagine di Confesercenti Messina, su un campione di 897 aziende di ogni categoria, emergono dati impietosi se si paragonano i fatturati del 2020 a quelli dell’anno precedente.
Non sono più clementi i numeri registrati dagli studi di Confcommercio, che accende i riflettori anche sulla migrazione dei consumatori dai negozi fisici a quelli online.
“Se salta anche il Natale almeno 600 imprese messinesi moriranno entro la fine del 2020″.
Servizio di Francesca Stornante e Silvia De Domenico
Purtroppo c’è un altro virus letale in giro, si chiama deluca-18. Provoca una sorta di ipnosi e successivamente azioni e pensieri inconsciamente autolesionisti.
I piccoli esercenti a Messina sono morti e sepolti da anni il virus ha influito i minima parte, in quanto a De Luca fa bene a voler la zona rossa, ogni giorno in giro centinaia di persone a non far niente.
francamente non ho idea da dove pigliate questi numeri, comunque gli aiuti dello Stato ci sono, non è colpa di chi paga le tasse onestamente se chi invece negli anni passati ha evaso dichiarando redditi ridicoli ora si trova in difficoltà perché gli aiuti sono dati in base al fatturato.
Hai pienamente ragione infatti si lamenta chi lavorava in nero e chi dichiarava il 30% de fatturato reale.
Il libero mercato è spietato. Facciamocene una ragione. Esso non ha neanche rispetto per il Natale, che viene ridotto esclusivamente ad una possibilità di aumento di profitti. Ciò accade a tutti i livelli in maniera proporzionale, dalla multinazionale alla bottega di quartiere.