I sindaci di tutta la provincia hanno ascoltato il responsabile Ifel: "Guardare al territorio. I Comuni hanno brillato in pandemia"
Di Giuseppe Fontana e Matteo Arrigo
MESSINA – Il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca si è “riempito” di sindaci. I primi cittadini dei Comuni di tutta la provincia, infatti, sono stati invitati dalla Città metropolitana di Messina alla presentazione del progetto Ifel, curato da Andrea Ferri, responsabile finanza locale di Anci/Ifel. Il rapporto dell’Ifel si concentra sulla crisi finanziaria dei comuni, analizzando dati sin dal periodo prepandemico, cercando soluzioni per far sì che gli enti non scivolino verso il collasso economico. Una criticità che nel solo 2020 ha coinvolto 55 Comuni: 27 hanno dichiarato dissesto e 28 hanno avviato procedure di riequilibrio.
Ferri: “Analizzare le condizioni socio-economiche dei territori”
Dati in calo rispetto al 2019, quando il fenomeno aveva interessato ben 81 Comuni (34 dissesti e 47 riequilibri). “I Comuni hanno brillato nella risposta alla pandemia e sono un comparto sano complessivamente – spiega Ferri – ma bisogna migliorare le pratiche interne e di gran lunga la disciplina di gestione delle crisi. Spesso si arriva a dichiarazioni di dissesto senza soluzione”. Il responsabile Ifel continua: “Abbiamo fatto in Italia delle riforme molto importanti, a cominciare dalla riforma della Costituzione nel 2001, fino a un aggiustamento di finanza pubblica nella grande crisi del 2008-2011 che è stata indifferente alle condizioni dei territori”. Proprio su questo punta il dito Ferri: “Quando si analizza una crisi, invece, bisogna guardare alle condizioni socio-economiche dei territori. Oggi si sta cominciando a fare. Bisogna sistematizzare questo lavoro, c’è bisogno di qualcosa di più”.
“Il Pnrr sarà fondamentale”
Ferri parla anche del post-pandemia: “Insisto sul fatto che i Comuni durante la pandemia siano stati protagonisti in tutto il Paese, in prima linea nel supporto a cittadini e imprese. Gli effetti strutturali però ancora non li conosciamo. Quanti bar riapriranno? Quante attività andranno via? Non lo sappiamo. Il Pnrr da questo punto di vista sarà fondamentale perché cambierà l’Europa e l’Italia, non pretende di tornare indietro al 2019. Nuovi impulsi alla digitalizzazione, alla transizione verde, alla coesione sociale: questo ci dovrebbe rassicurare e dovremo essere in grado di portare avanti questo piano ambizioso”.
Presenti anche De Luca e l’Università Cà Foscari di Venezia
All’incontro hanno preso parte il sindaco della Città metropolitana, Cateno De Luca, e il direttore centro governance and social innovation dell’Università Cà Foscari di Venezia, Stefano Campostrini. Proprio l’Ateneo veneto ha realizzato un documento di approfondimento sull’evoluzione delle crisi e sulle esigenze durante il dissesto e predissesto. Lo studio sulle criticità siciliane, invece, è stato presentato dall’Università degli studi di Messina, presente con i professori Carlo Vermiglio e Letterio Donato.