L'ex sindaco di Messina: "Si punti in Sicilia su trasporti, autostrade e valorizzazione dei siti Unesco. Questa grande opera è solo dannosa"
MESSINA – L’ex sindaco di Messina Renato Accorinti, esponente no pontista di vecchia data, ribadisce il “no” alla grande opera e il “sì a un’infinità di proposte per la Sicilia”. In occasione della conferenza stampa di Europa Verde con Angelo Bonelli, di fronte al mare dello Stretto, ha ribadito la sua posizione a favore di altre infrastrutture e servizi: “Il ponte sullo Stretto è un’opera inutile e dannosa. L’isola deve puntare su autostrade, trasporti, ferrovie, porti commerciali, aeroporti e la valorizzazione dei siti Unesco. Un giorno questa terra meravigliosa sarà prospera perché ha grandi potenzialità”.
“Noi, il partito del no? Respingo al mittente questa banalità”, afferma Accorinti, che aggiunge: “Potrei dire che lo siano Salvini e gli altri esponenti del governo, che negano i diritti delle famiglie arcobaleno, ad esempio. Noi, la nostra idea di sviluppo ce l’abbiamo e non è compatibile con il ponte. Un progetto obsoleto che mette al centro l’auto, quando gli spostamenti ormai seguono altre vie. Un tempo l’aereo costava troppo. Oggi, solo per la manutenzione del ponte, i ricavi sono impossibili”.
Grazie Renato Accorinti per le tue parole, per il tuo amore per la città di Messina.
Ah, eccolo, è ritornato. Disastroso, hai rovinato Messina, vattene.
Siamo rimasti indietro nel tempo grazie a questi signori.
VIVA IL PONTE. Che sia la volta buona per la rinascita della Sicilia e dei siciliani.
Purtroppo l’ignoranza non ha limiti. Ogni struttura o infrastruttura stravolge l’ambiente, cambia l’aspetto dei luoghi, pure le nostre case, anche quella del Sig. Accorinti e di tutti quelli che non vogliono il ponte. Quindi il prezzo da pagare c’è in ogni cosa ma ci sono anche i benefici, è una struttura come il ponte di benefici ne porta tanti per Messina e tutto il Sud Italia…
Il “tibetano” è ritornato, quanto ci mancava, magari per il ponte del 25 perché visto che si trova non va in Tibet e magari ci rimane qualche anno.
Ma il sole e la storia il ponte non le porterà via. L’entusiasmo e l’ottimismo di Accorinti mi piace, ma non credo che non facendo niente avremmo questi migliaia di turisti e posti di lavoro in più di cui parla. Se non si dovesse fare il ponte non verrà fatto altro. Come dice correttamente, nel 2002 si diceva che piuttosto che il ponte andava fatto altro. Bene, il ponte non è stato fatto (una legittima vittoria per tanti messinesi) e non è stato fatto niente. Adesso abbiamo (forse) l’opportunità di una grande infrastruttura, che potrebbe portare una scossa a un tessuto economico cittadino devastante. Dovremmo essere tutti uniti perché venga portata a termine. Non illudiamoci che se non viene costruito il ponte si farà altro, ormai sappiamo essere una falsità.