Delegazioni di allevatori hanno poi consegnato ai prefetti, un documento con richieste e soluzioni, che saranno trasmesse al Governo Nazionale
Anche in Calabria, nelle piazze di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, Coldiretti ha manifestato contro il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica. Una situazione di diffusa sofferenza nell’intero settore zootecnico, che coinvolge gli allevatori di bovini da carne, suini, avicoli e ovicaprini. “Il comparto zootecnico – commenta , Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – complessivamente di circa 15.000 aziende, con allevamenti ubicati per lo più in aree montane e svantaggiate che, occupano oltre 30mila lavoratori e garantiscono produzioni di qualità e presidio del territorio.
I dati – prosegue – sono eloquenti e parlano da se. Quest’anno produrre cereali, come ad esempio il grano, costa agli agricoltori 400 euro ad ettaro in più, mentre per i produttori di olio extravergine d’oliva e di vino i costi medi di produzione sono aumentati del 12%. Ma il boom dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per piante e fiori con rincari del 30% e i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita. Nel giro di un anno la bolletta mensile di un’azienda florovivaistica media è passata, infatti, da 1700 euro a 6100 euro.
E ad aumentare sono pure i costi per la pesca, con la flotta costretta rimanere in banchina. Ed ancora: +70% costi dell’energia (con picchi del 640% tra il 2019 e 2022), +40% costo dei mangimi, +143% costo di alcuni concimi. In queste condizioni sfido chiunque ad andare avanti! Sono a rischio chiusura tutte le imprese, anche le più virtuose quelle che hanno aperto all’innovazione e molte, aggiunge, condotte da giovani. Il prezzo del latte alla stalla – chiarisce – non copre l’incremento dei costi di produzione e questo genera una situazione non più sostenibile che si riflette su un clima di estrema sfiducia.
Servono interventi immediati -per evitare che gli allevatori sottoscrivano accordi al ribasso o cedano ai ricatti di chi vuole approfittare della situazione di emergenza” . “Non si può pensare di avvicinare i giovani al comparto zootecnico agricolo con quanto sta accadendo, fra i problemi legati al caporalato, alla burocrazia, in ultimo ma non per ultimo, all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime”. Afferma invece Enrico Parisi di Coldiretti Calabria Giovani.
“C’è la necessità che il Governo nazionale e quello regionale accendino un faro, sia sull’importanza dell’agricoltura primaria oltre che sulle tempistiche degli investimenti. Il settore agricolo – ricorda Enrico Parisi di Coldiretti Calabria Giovani – al contrario di quello industriale non lavora con un piano di ammortamento che oscilla dai 5 ai 10 anni”. Delegazioni degli allevatori hanno poi consegnato ai prefetti, in quanto rappresentanti territoriali del Governo un documento con richieste e soluzioni, che, è stato assicurato, sarà trasmesso al Governo Nazionale.