Brevi e lunghe passeggiate, ma anche la possibilità di usufruire di un’area attrezzata per i picnic
Un’area verde di proprietà comunale da poco riconsegnata alla collettività. I lavori di adeguamento hanno riguardato la messa in sicurezza dell’area e della strada all’interno dei 100 ettari di macchia boschiva. Per raggiungerla, dalla statale 113 dei Colli Sarrizzo, arriviamo al bivio conosciuto come le “quattro strade”, dove sorge il famoso chiosco di don Minicu. Al crocevia imbocchiamo la statale 50 bis verso Dinnamare. Dopo aver percorso circa 1 km, si trova la deviazione a sinistra con le indicazioni “Centro polifunzionale”, dopo 1,3 km di fondo sterrato in buon stato, raggiungiamo l’ingresso nord della pineta. Un altro varco all’area si trova nella parte bassa del bosco, raggiungibile partendo dall’abitato di Camaro.
Rimboschimento contro le calamità
Una Foresta antichissima appartenuta nel secolo XII ai monaci Basiliani, da sempre un simbolo del rapporto tra l’uomo e la natura. Ad inizio ‘800, venne interessata da un massiccio disboscamento per favorire l’agricoltura e la pastorizia, trasformando la foresta in pascolo, questo fu causa di micidiali alluvioni il 14 novembre 1823, 13 novembre 1855 e 16 novembre 1863. Per tale motivo, il rimboschimento divenne obbligatorio, per legge, nel 1874 nasceva così l’attuale “pineta di Camaro”.Dal 1878 al 1880 venne eseguita un’estesissima semina di querce e castagni, fino a quando, nel 1895, la Foresta di Camaro completamente rimboschita fu consegnata al Comune di Messina.
Trekking e divertimento
Oggi si può percorrere la strada che taglia per intero la proprietà, è possibile effettuare brevi passeggiate o tracciati di trekking più lunghi e impegnativi, per raggiungere ad esempio, fuori dalla proprietà comunale, Pizzo Chiarino o la piccola chiesa della Madunnuzza. All’interno della pineta si trova un’area attrezzata destinata al ristoro, con tavoli e panche in legno ed un angolo barbecue.
Mi pare eccessiva la lastricatura del sentiero, ma l’albero quasi alla fine….che bellezza
Finalmente un bosco ben curato e tornato al suo splendore. Adesso bisogna mantenerlo sia in ordine che custodirlo evitando l’ingresso di auto e moto che ne rovinino il percorso, incuranti del danno che creano sia in rumore che scavando terreno e radici. Ma gli idioti in questa città non mancano di certo.