Grande adesione dei magistrati alla protesta contro la separazione delle carriere deliberata dall'Anm
MESSINA – Grande adesione di magistrati alla protesta contro le riforme governative sulla giustizia anche a Messina, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a a Messina. Quando il rappresentante del ministero ha preso la parola, i togati aderenti alla protesta proclamata dall’Anm hanno lasciato l’aula, che si è svuotata, rientrando quando ha poi preso la parola il procuratore generale Caponcello.
Durante l’intervento de dirigente del Dap Massimo Parisi, rappresentante del Guardasigilli, sono rimasti in aula soltanto i capi degli uffici per ragioni istituzionali, ma dichiarando di aderire anche loro alla protesta.
I magistrati hanno partecipato alla parte iniziale della cerimonia con una coccarda tricolore e portando con sé una copia della Costituzione e fuori dal palazzo di Giustizia hanno esposto cartelli che sintetizzando le ragioni della protesta.
“Nel pieno rispetto delle scelte del legislatore vogliamo lanciare nuovamente l’allarme per i rischi che questa riforma porterà con sé. Il no alla separazione unisce tutti i gruppi associativi”, spiega Francesca Bonanzinga della Giunta locale dell’Anm.
“A Messina la Giunta intende adempiere a questo mandato contribuendo al dibattito e offrendo informazione con incontri aperti alla cittadinanza, per consentire anche ai non addetti ai lavori la comprensione delle tematiche relative alla giustizia, al ruolo del magistrato nella società e all’importanza di una magistratura indipendente e autonoma dagli altri poteri dello Stato”, prosegue l’Associazione nazionale magistrati. “La magistratura non è un potere dello Stato da cui difendersi, ma quell’istituzione posta a presidio dei diritti di tutti. L’indipendenza della magistratura e il rispetto della sua funzione sono la prima e ultima garanzia delle libertà individuali e collettive”.
Onore a questi magistrati!
La deriva dittatoriale di questo governo è ormai innegabile pure per i più sfegatati Peones di berlusconiana tradizione….
Sicuramente li taceranno di essere toghe rosse…figuriamoci….
Ma possono essere pure gialle o blu: HANNO RAGIONE!
Giusto protestare ,le leggi li fa il parlamento e il parlamento rappresenta il Popolo .
Con dispiacere stavolta il Popolo è con Nordio.
Non vi piace questa legge ,loro hanno un grande potere le dimissioni.
Questa magistratura italiana ha dimostrato sempre di più di non essere dalla parte del popolo italiano e soprattutto dalla parte delle vittime. Ed è inutile nascondersi dietro un dito e non volere dire e vedere che la maggioranza è politicizzata ed a causa di questo non fa sentenze giuste, obiettive e corrette che sempre vanno a discapito di chi è vittima. Come se la vittima e la famiglia di essa, non abbia diritti, ma li abbia solo il delinquente, soprattutto se è immigrato! È questo, è la consapevolezza della impunità che ha reso le nostre città sempre più insicure e prede di delinquenti della qualsiasi razza, modo e maniera! Questo gesto fatto dai magistrati,per me, è un atto gravissimo. Non possono continuare a volere fare tutto ciò ne vogliono assumendosi dei ruoli non loro come quello di legiferare e interpretare a modo loro o secondo le loro ideologie, le leggi! Non possono, del resto, rimanere impuniti di fronte a vergognose sentenze. Anche basta! Sì dimettessero!
Invece di voltare le spalle,pensino che l’unica categoria che ha una progressione automatica della carriera,e dello stipendio sono loro,non timbrano nessun cartellino,e vengono giudicati da loro stessi,sbagliano,e magari le persone vengono indagate per anni e poi assolti e nessuno paga,anzi se lo stato paga i danni li paghiamo pure noi,tutto un sistema sbagliato che deve cambiare.