Il segretario Alibrandi torna a parlare delle condizioni delle aree gestite dall'Irsap, 11 in tutta la provincia: "Abbandono e menefreghismo"
MESSINA – L’area artigianale ex Asi, attualmente Irsap, a Larderia, versa in condizioni non idonee. Come evidenziato pochi giorni fa in un servizio di Tempostretto, una discarica a cielo aperto, con tanto di furgone stracolmo di immondizia, cresce al centro della zona, contorniata da aziende e fabbriche, ma anche da un’incuria generale tra erbacce e impianto di illuminazione non funzionanti.
Da noi interpellata la presidente di Messina Servizi, Mariagrazia Interdonato, fa sapere che un intervento di bonifica è previsto i primi di dicembre, mentre l’assessore comunale alla Difesa del suolo Francesco Caminiti comunica che, “per quanto riguarda strade e reti, sono state consegnate in pessime condizioni e sono da rifare. E si dovrà procedere al rifacimento dell’impianto di iluminazione”. Il depuratore è sotto sequestro giudiziario, mentre per l’impianto ci vorranno 120.000 euro e il Comune ha preparato una relazione.
Anche il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, è intervenuto nuovamente, dopo la denuncia dello scorso ottobre riguardante anche l’area di Milazzo-Giammoro, in merito a una vicenda che rischia di gettare nel baratro un intero settore: “La credibilità e l’attrattività di un territorio, di un’area artigianale o industriale, si costruiscono anche con il decoro, la pulizia, l’interesse delle istituzioni. Quello che registriamo da anni all’Irsap di Larderia è abbandono, menefreghismo, senso di trascuratezza. Perché un’azienda dovrebbe avere voglia di investirci capitale, mezzi, risorse umane?”.
L’area di Giammoro: “Incuria crea pericoli”
“Un’area per larghi tratti lasciata all’incuria, con capannoni abbandonati e strade dissestate. Come sindacato – spiegava Alibrandi parlando di Giammoro – lo riteniamo una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori ed un grave handicap per un territorio che vuole attrarre investimenti e nuovi insediamenti industriali e produttivi. E l’incuria e l’abbandono creano anche pericoli e mancanza di sicurezza”.
La Cisl contro la Regione: “Pesante responsabilità”
La Cisla chiama in causa la Regione: “L’assessorato regionale apra una riflessione seria sulla riforma strutturale del sistema. Non è possibile che la Regione scarichi i costi di gestione sui comuni, l’Irsap non può defilarsi. Occorrerebbe un serio ragionamento ed una reale valutazione della situazione attuale delle aree industriali anche alla luce degli importanti investimenti che potrebbero prospettarsi grazie ai fondi del Pnrr e della transizione energetica ed industriale”. Per Alibrandi “la Regione e l’Irsap hanno una pesante responsabilità. Pensate ad un’area curata, con il verde gestito in maniera professionale, ad aree che possano dare alle aziende il piacere di ricevere ospiti o investitori. Ai lavoratori la possibilità di un ambiente di lavoro non lasciato nell’abbandono. E la possibilità, anche e soprattutto, di creare nuova occupazione: dai punti di ristoro adesso inesistenti, ai giardinieri che tengano in ordine il verde”.
11 aree gestite dall’Irsap
Il segretario generale poi chiude parlando anche delle altre aree artigianali della provincia: “Sono undici in totale sotto la gestione dell’Irsap, alcune addirittura perimetrate senza che ci sia nulla dentro. Bisogna ragione in termini di infrastrutturazione per collegarle alle vie ferroviarie e viarie per connetterle direttamente ed evitare commistioni con la mobilità urbana dei centri cittadini. A Patti, ancora, le aziende che insistono nell’area artigianale sono isolate da tutto il resto del contesto produttivo e della mobilità”.
Perché non mettere 5 percettori di RDC,io sarei uno di loro se volete,anche solo a partime la mattina a 4 ore !!!!!