PODCAST. Il segretario democratico anticipa a Tempostretto progetto e alleanze in vista delle elezioni. Venerdì la Direzione regionale
MESSINA. Alleanza con il M5S. Ed apertura al “campo largo”. Il Pd siciliano fa proprie le indicazioni emerse dalla Direzione nazionale e attraverso il segretario regionale Anthony Barbagallo traccia il percorso che porterà nell’Isola alle Amministrative (si vota in due grandi città, Messina e Palermo) e all’elezione del presidente della Regione. Barbagallo dice no al “modello Draghi”, fa la sintesi di quanto annunciato da Enrico Letta, anticipa il progetto che sarà illustrato venerdì alla Direzione regionale e si pronuncia anche sulle elezioni a Messina e sulla candidatura a presidente della Regione di Cateno De Luca.
Alla direzione nazionale del Pd ha detto che il ‘modello Draghi’ è irripetibile, con riferimento alle Regionali in Sicilia.
“Chi dice cose diverse, lo fa per confondere gli elettori. La posizione del Partito democratico è chiara. Governiamo con la Lega in una contingenza particolare che non può essere replicata nelle elezioni regionali e amministrative”.
In merito alle alleanze, la linea del segretario Letta è quella di confermare l’asse con il M5S, allargando la veduta verso i moderati con l’obiettivo di frenare i sovranisti. Anche lei dice di voler allargare in Sicilia, per dividere il centrodestra…
“L’impressione è che il centrodestra sia già abbastanza diviso. In questi anni abbiamo condotto con determinazione un’azione politica che ha prodotto risultati importanti, sotto gli occhi di tutti. Il primo è legato al rapporto con il M5S. Sono tanti i Comuni in cui siamo andati al voto a braccetto. C’è ormai una comunione di valori sempre più condivisa che ci spingerà a fare insieme il percorso delle elezioni regionali e nelle grandi città. Di fronte ci troviamo un centrodestra divisissimo. Gli show che si sono celebrati in Assemblea regionale siciliana, le tensioni in alcuni comuni non più rimediabili. Parliamo di divisioni non solo politiche ma anche umane e personali. Ci sono incompatibilità che vengono fuori ad ogni votazione all’Ars e ad ogni elezione nei comuni per le amministrative.
Non serve quindi una ulteriore azione del partito per dividere il centrodestra. Serve invece provare ad allargare, ove possibile, compatibilmente con quanto ne pensano i dirigenti locali, il perimetro del centrosinistra. Il segretario nazionale e tutta la segreteria siciliana si sono impegnati per costruire questo campo largo. Dobbiamo avere un atteggiamento inclusivo, che faccia leva sui valori in cui crediamo, quelli fondanti del centrosinistra, a partire dalla lotta alle disuguaglianze. Non c’è una vera libertà senza uguaglianza. Questo è un tema che riguarda anche la città di Messina: tante forze civiche, associazioni che non sempre hanno votato per il centrosinistra, potrebbero ritrovarsi in questo percorso”.
Le elezioni in Sicilia sono il prologo delle Politiche del 2023. Ciò può ingabbiare i partiti? Nel senso che per le regionali siano costretti a subire scelte calate da Roma?
“No. Scelte calate dall’alto certamente no nel Pd e nel centrosinistra. Si farà un ragionamento all’interno del partito. Credo che invece il tema delle elezioni politiche incida a secondo della legge elettorale. Non è indifferente che resti questo tipo di legge elettorale o se ci sarà una svolta, come alcuni partiti auspicano, verso il proporzionale. Una delle variabili del percorso che ci accompagnerà alle elezioni regionali del prossimo autunno”.
Si vota anche a Messina. Lo scorso agosto ha dialogato e preso la granita a Pedara con il sindaco dimissionario Cateno De Luca (candidato alla presidenza della Regione). Partecipò anche all’assemblea degli amministratori di Sicilia Vera. Non mancarono le polemiche e le richieste di chiarimento, soprattutto dai consiglieri comunali messinesi del Pd, spesso ‘sbeffeggiati’ dall’allora primo cittadino. Da allora ad oggi cosa è cambiato?
“Ho sempre avuto chiaro un particolare, che De Luca non è organico al centrodestra. Ma questo non è un mistero. Abbiamo sempre spinto per una sua candidatura autonoma alla presidenza della Regione e certamente ciò divide ulteriormente il centrodestra. Per il Partito democratico e tutto il centrosinistra, alla luce della vigente legge elettorale per l’elezione del presidente della Regione, la corsa di De Luca in solitaria è certamente un vantaggio”.
E’ possibile, a Messina, l’appoggio del Pd alla deputata nazionale di Forza Italia Matilde Siracusano, nel caso in cui dovesse accettare di candidarsi a sindaco? L’ipotesi era stata paventata dal deputato nazionale democratico Pietro Navarra.
“Assolutamente no. Non vi è alcuna possibilità che il Partito democratico sostenga Matilde Siracusano”.
Nel fine settimana un vertice del centrosinistra a Messina in vista delle Amministrative ed un appuntamento importante per il Pd, la Direzione regionale. Cosa si devono aspettare i democratici siciliani.
“Che siamo in campo per costruire una alternativa vera al centrodestra in Sicilia, al Governo Musumeci che continua a fare disastri. Si devono aspettare dal Pd un progetto nuovo, vogliamo scrivere infatti una storia diversa per questa terra. Vogliamo riscattarla, vogliamo che guardi al futuro con fiducia e certezza. Parlo di un progetto politico per la nostra terra che valorizzi soprattutto le competenze, le giovani generazioni, il cui cammino è sbarrato dagli errori del passato. Sono convinto che questa sarà la volta buona. Credo nell’alleanza forte con il M5S, con le realtà politiche della sinistra riformista, laiche, che prevede anche un campo largo aperto alle forze democratiche popolari, ai moderati veri che hanno a cuore il riscatto della Sicilia”.
Speriamo che i cittadini messinesi non rifacciano lo stesso orrore. No ad un altro De Luca o sarà la fine