Barche a Torre Faro, la risposta è nel Pudm. Basile: "Capisco il disagio ma c'è una legge" VIDEO

Barche a Torre Faro, la risposta è nel Pudm. Basile: “Capisco il disagio ma c’è una legge” VIDEO

Silvia De Domenico

Barche a Torre Faro, la risposta è nel Pudm. Basile: “Capisco il disagio ma c’è una legge” VIDEO

mercoledì 17 Luglio 2024 - 15:00

Le operazioni della Capitaneria hanno messo in allarme pescatori e diportisti del paese. Oggi alcuni di loro hanno incontrato il sindaco

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – I controlli da parte di Guardia costiera e Polizia municipale degli ultimi giorni hanno creato non poche preoccupazioni nei pescatori e diportisti di Torre Faro. La risposta a quest’annosa questione sta nel Pudm (Piano di utilizzo del demanio marittimo), in attesa di approvazione da parte della Regione Siciliana da più di due anni. E in attesa di questo piano come dovranno regolarsi i proprietari delle barche? Questo hanno chiesto stamattina gli abitanti del borgo marinaro al sindaco di Messina.

Basile: “Solleciteremo la Regione per l’approvazione del Pudm”

Federico Basile era in visita nel paese per la consegna della villetta di via Scuole ed è li che ha incontrato alcuni cittadini. “Comprendo il disagio di chi vive il mare o vive di mare, ma c’è una legge e la Capitaneria deve farla rispettare”, ha detto. Quello che l’amministrazione può fare è lavorare per sollecitare la Regione affinché il piano venga approvato al più presto. All’interno del Pudm, infatti, sono ben designate le aree in cui potranno essere posizionate le barche e quelle che invece dovranno essere destinate ai bagnanti per la libera fruizione della spiaggia.

Il sindaco invita i proprietari delle barche a censirsi

Il Comune di Messina, inoltre, un paio di mesi fa ha invitato i proprietari delle imbarcazioni a censirsi tramite il portale perché è fondamentale avere un numero congruo di tutti i mezzi esistenti. Nel precedente censimento, infatti, non tutti si erano presentati. Anzi erano davvero pochi rispetto alle barche presenti sul territorio. Il sindaco Basile oggi rinnova l’invito a farlo.

16 commenti

  1. francesco garreffa 17 Luglio 2024 15:37

    PERCHE’ NON CONTROLLANO ANCHE LE BARCHE CHE CI SONO SOTTO LA FONTANA DI PARADISO? CI SONO RESTI DI BARCHE CHE CREANO LE CONDIZIONI IDEALI PER L’AUMENTO DEI TOPI

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  2. …o ha sbagliato il giornalista o a sbagliato il sindaco ! non si invitano i proprietari a censirsi , SI OBBLIGANO !!!

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  3. Fesserie. Il sindaco si dovrebbe dimettere, la legge, indica proprio il sindaco, può emettere varie ordinanze, basta vedere quella del sindaco di Reggio Calabria, andate a leggere, proprio per le barche!

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  4. In ogni caso prima si creano le condizioni per la collocazione e gestione delle barche e poi si procede alla verbalizzazione e al sequestro delle unità. È come se la strada pubblica diventasse privata e il proprietario non vuole che nessuna automobile ci passi o venga parcheggiata. Comportamenti assurdi come l’enorme voragine creata davanti la chiesa in pieno luglio in isola pedonale, o la strada pedonale simile a montagne russe dove si rischia di inciampare ogni giorno, o come le direttive date dal Comune agli operatori ecologici di soffiare la spazzatura piuttosto che raccoglierla, o i pass per i residenti dove per 365gg le famiglie vivono con 2 macchine per necessità ma in estate chiamiamo il taxi facciamo licenziare il coniuge dal lavoro

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  5. …….confiscate,rottamandoli o adibendoli a scopi utili alla cittadinanza,TUTTI i natanti NON dichiarati……..forse così impareranno a stare nella società in modo degno.

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  6. Alberto Villari 17 Luglio 2024 18:45

    Mah !!!! Ringrazio ogni giorno la mia ignoranza che mi tiene in forma il fegato. Non capisco come mai una barca in un una spiaggia sia fuorilegge e la stessa spiaggia sia usata come parcheggio per auto o come sede di discoteche.
    Non capisco di chi sia la spiaggia ?? del Comune? del Demanio? Del Dott. Ciucci? Boh, Mah!!! Meno male che non ho una barca, ma ho un’ automobile e potrò godermi così il mio tempo libero visitando antichi villaggi di pescatori messinesi parcheggiando tranquillamente al posto delle barche.
    C’è del marcio in Danimarca !

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  7. È una brutta situazione e voi non ci aiutate

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  8. …beh, anche le auto, se le lasci per mesi anni nello stesso posto, te le portano via… e sono censite …

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  9. Cittadino Attento 17 Luglio 2024 20:25

    Parlare di “villaggi di pescatori” mi sembra fuori luogo, dato il numero sparuto di quelli amatoriali e professionali rimasti sulle riviere cittadine (da Giampilieri a Divieto). Inoltre, come obbligatorio da una Legge del 2011, chi pratica la pesca amatoriale, dilettantistica, sportiva (sia da terra, che su imbarcazione) deve richiedere un permesso al Ministero delle Politiche Agricole: ““La pratica di pesca sportiva e ricreativa a mare è subordinata al possesso del relativo permesso rilasciato a titolo oneroso in ragione del tipo di pesca praticato e degli attrezzi utilizzati.” Vero è che, non tutti questi natanti, vengono utilizzati per la pesca, ma è anche vero che non possono sostare sull’arenile senza alcun criterio. Quanto prima, Regione permettendo, verranno localizzate alcune postazioni dove sarà possibile far stazionare le stesse senza occupare spiagge destinate ai bagnanti.

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  10. Di quale spiagge parliamo? Dalla chiesa di Torre Faro, 200mt a ds e sn esiste da sempre il divieto di balneazione…forse si sono stancati i sig.ri bagnanti che vengono da lontano a pagare nei lidi? I soldi sono finiti anche per loro e cercano rifugio fra le barche in un paese da sempre di pescatori, sono gli stessi che durante l’inverno vengono a cercare il pesce fresco dalla barca, è allora che sono pescatori, la gente del luogo!? State sputando nel piatto dove mangiate e state cancellando tradizioni che ci sono da secoli, non sempre aiuta la modernità.

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  11. Cittadino sconvolto 17 Luglio 2024 21:48

    .. premesso che non ho una barca x scelta… ma il signor sindaco perché non censisce le baracche adibite a ristorazione costruite su ciò che resta di antiche Mura Romane… vedasi qualche esempio a Torre Faro,,,,verifichi anche la Capitaneria o il demanio marittimo

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  12. Caro sig. SENZA PAROLE…..in ciò che ha scritto una cosa è vera…..sono SECOLI che per TRADIZIONE i Signori pescatori NON pagano NULLA……le spiagge sono proprietà DEMANIALE…..non sono TERRA DI NESSUNO…..i bagnanti NON sono obbligati ad usufruire,a pagamento,dei Lidi……hanno il DIRITTO di usufruire,per quelle poche settimane estive,delle spiagge LIBERE dove SPADRONEGGIANO da SECOLI,lo scrive lei stesso,i Signori proprietari delle barche che,ripeto,occupano ABUSIVAMENTE,perché GRATIS,una proprietà DEMANIALE……cominciate a RISPETTARE le leggi ed OTTERRETE di più……..

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  13. La situazione incredibile di Messina città con più affaccio al mare in Europa e forse al Mondo. Circa 60 km di costa si possono accogliere milioni di bagnanti e decine di migliaia di imbarcazioni, senza alcun problema. Invece il problema si crea e non si risolve, meglio, sembra che non si vuole risolvere. Si usano metodi oppressivi, senza che vi siano estremi deontologici per farlo. Se nelle altre regioni e nella stessa Sicilia si sono realizzate strutture separate per le aree balneari dal piccolo diporto/pesca, non è colpa dei messinesi se la regione da anni non firma un provvedimento risolutorio. Messina e i messinesi devono sempre essere l’ultima ruota del carro, sempre essere tagliati e subire. Anche basta. Dateci i comuni diritti di tutti gli italiani.

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  14. Chi va a mare spende , ogni anno , per attrezzature, dotazioni, carburante, assicurazione, meccanici, parti di ricambio, riparazioni varie, una barca di soldi. Un settore dell’ economia cittadina , quello della piccola diportistica, già provato , resterà appannaggio di chi potrà permettersi i costosissimi cantieri che hanno le boe a mare (ma chi autorizza e quante sono le boe effettivamente autorizzate?).
    È da tempo che si rende la vita impossibile alle piccole imbarcazioni. Mai visti ,in tanti anni a mare, controlli a natanti di grosse dimensioni. Il poveraccio è sempre stata la preda preferita per i controllori del mare. Anche a voler vendere le barche, grazie a questo clima, le stesse hanno perso di valore, anzi non le vuole più nessuno. I borghi marinari vanno salvaguardati e regolamentati, non trasformati in località esclusivamente balneari.

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  15. Purtroppo c’è poco o nulla da commentare è sempre la solita storia che ci attanaglia: burocrazia elefantiaca, approssimazione, clientelismo, mancanza di regole certe e eque con conseguenti interventi in emergenza che non risultano risolutivi ma soltanto vessatori!!!!!
    Passerà sono certo che prima poi passerà….. ad maiora Messina!!!

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  16. Diportisti e pescatori penalizzati grazie anche a una tracotante presa di posizione, che dove esistevano da anni e autorizzate, ha ridotto in modo considerevole il numero di gavitelli, costringendo a invadere la spiaggia di carrelli e barche.
    Sono stato sempre convinto e spesso ne ho la conferma, che le istituzioni fanno poco di sensato.

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