Il viaggio continua a Camaro: ecco due micro baraccopoli mai censite prima
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Paradossalmente proprio sotto il cartello di benvenuto in città ci sono due micro baraccopoli mai censite prima. A pochi passi dal viale Europa e dall’uscita autostradale di Messina centro. Siamo in via La Rocca, a Camaro. Ecco come si vive qui da decenni.
Fra gli abitanti c’è una signora che è nata in una piccola casetta in cui ha fatto crescere 3 figli. Oggi questa donna ha 85 anni e nutre ancora la speranza di andare a vivere in una casa vera. Accanto a lei tante altre famiglie, tante storie e tanta voglia di andare via da qui.
Vedi qui la galleria fotografica 👇🏻
Se attraversa la strada lato S.Luigi noterà in via Ugo De Grossi una neo realizzazione dei primi di marzo 2024. E se continua a girare per il rione noterà altre strutture recenti non di 80 anni. Ma dovete girare e vigilare. Se volete vi porto io in giro per il rione.
IL messinese ha la baracca nel suo DNA…….NON C’E’ NIENTE DA FARE…..
…che c’è? “Fate finta di niente? Le vere baraccopoli sono sorte nell’indifferenza generale nelle terrazze degli edifici insieme alla proliferazione dei serbatoi dell’acqua… il bello è che tutto ciò si può osservare in un documentario tutto messinese che mette in evidenza le bellezze di alcune strade importanti mediante l’uso di un drone … peccato che dall’alto si vedano meglio tutte queste schifezze!
Messina non sarà mai una città normale perchè la sua gente o meglio la maggioranza delle persone che la abitano sono degli abusivi che non rispettano le regole del vivere civile. Sono ancora molte le zone degradate e ce ne sono pure in centro città. Zone che fanno schifo diciamoci la verità. Dopo 70 anni e passa se andiamo in Via Quod Quaeris alta sotto la chiesa di Lourdes a ridosso al muro della circonvallazione ci sono delle baracche e dei tuguri vergognosi. Eppure siamo a due passi da Piazza San Vincenzo e in 70 anni non è stato mai fatto nulla! Poi ci sono quelle case fatiscenti dell’Isolato 435 e dintorni che sono veramente un degrado. Li il Comune dovrebbe imporre il rifacimento delle facciate! Insomma sono ancora molte le zone degradate a Messina. Il fatto è che non c’è la cultura del bello, del verde, dei giardini, delle piante. Gli alberi vengono piantati sulle strade e non sui marciapiedi. Tutta gente improvvisata che invece di abbellire deturpa e peggiora una situazione di per sé già molto brutta a vedersi. Questa è la città di Messina, una città che la pioggia bagna e il sole asciuga!
….. però a Natale…. qualche pastorello scende dalle sue montagne a suonare la cornamusa…….. certo si deve dividere fra Messina e la provincia…. ma ce la può fare