Il bambino è morto in mare nel 2014 a un passo dalla salvezza. La casa d'accoglienza per minori di Messina porta il suo nome
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Parole e poesie di una madre che ha perso il suo bambino a un passo dalla salvezza. Era il 2014 e il piccolo Ahmed è scivolato dalle braccia dei genitori e annegato proprio quando era già arrivato in Italia. Dopo il viaggio disperato in mare dalla Libia è morto all’età di 4 anni poco prima che i migranti del suo barcone venissero salvati da un mercantile. Al momento del trasbordo, infatti, il bimbo è caduto in mare. Era troppo piccolo per saper nuotare.
Per il piccolo, Messina doveva essere una città di passaggio, dopo l’arrivo in porto in una bara, e invece ci è rimasto per sempre. Oggi, infatti, Ahmed è sepolto nel cimitero islamico di Messina.
“Grazie a chi non ha dimenticato mio figlio”
La sua storia ha straziato il cuore di molti. Così da quell’anno Medihospes decise che la casa per minori stranieri non accompagnati di Messina dovesse portare il suo nome. “Questa casa è la mia consolazione”, racconta la mamma di Ahmed. Nasim Hammoud adesso vive in Germania con gli altri due figli ed è una poetessa. Scrive versi dedicati al suo bambino, alla migrazione e all’accoglienza. Nella poesia “Quanto Dio ti ama, Ahmed” c’è tutto il dolore di una madre che ha perso un figlio, ma anche tanta gratitudine verso chi ha deciso di non dimenticarlo.
La signora Hammoud, insieme alla figlia, sono state ospiti del decimo anniversario di Medihospes. E la poetessa ha lasciato ai presenti a Palazzo Zanca, nel Salone delle bandiere, la sua testimonianza grazie all’interprete Renè Abu Rub.
La storia di Ahmed è diventata anche un cortometraggio animato. “To the stars” è firmato dal fumettista Lelio Bonaccorso e dal regista Antonello Piccione.
A questo evento dovrebbero partecipare sia l’impresentabile ministro Salvini che tutti quelli che l’hanno votato…