Casa Noemi, appello al Quirinale per l'accoglienza dei minori stranieri a Messina VIDEO

Casa Noemi, appello al Quirinale per l’accoglienza dei minori stranieri a Messina VIDEO

Alessandra Serio

Casa Noemi, appello al Quirinale per l’accoglienza dei minori stranieri a Messina VIDEO

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mercoledì 26 Gennaio 2022 - 06:45

Casa Noemi da 2 anni senza fondi, a rischio la struttura che accoglie e cresce i minori stranieri che sbarcano a Messina. Appello delle suore al Quirinale. L'assessore Calafiore: "Procedura sbloccata".

Mamadou ha 15 anni. Gli piace lo sport e gli piace una ragazzina che ormai sente come la sua fidanzatina. Tra un messaggio e l’altro al cellulare, parla con la sua famiglia che è rimasta in Africa, studia, sogna di fare il barman da grande. All’inizio del 2020 dopo il viaggio della speranza nel Mediterraneo è sbarcato a Messina e da allora abita a Casa Noemi, dove le suore del Divino Zelo guidate da Madre Corinna e gli operatori della struttura di accoglienza si prendono cura di lui e di una decina di altri ragazzi stranieri tra i 14 e i 18 anni. Dieci ragazzi che in questa struttura di Faro Superiore con le grandi finestre appoggiate al filo del panorama sullo Stretto hanno trovato una nuova famiglia, che progettano il loro futuro, che sono stati sottratti alla strada e probabilmente non finiranno in uno Sprar, diventati maggiorenni.

Casa Noemi è una delle pochissime strutture di seconda accoglienza di Messina, ha aperto nel 2016 quando a Messina è scoppiata l’emergenza sbarchi e si sostiene grazie ai 45 euro al giorno di rimborso per ragazzo che il Fondo nazionale assegna a queste strutture. 2 euro e 50 vanno al ragazzo, il resto alla struttura. I fondi per queste strutture sono ad esaurimento: chi prima arriva con le rendicontazioni meglio può garantirsi i rimborsi. Per i primi anni è andato tutto liscio ma dalla fine del 2019 i fondi non sono più arrivati. Ora a rischio è il futuro di Mamadou e dei suoi compagni di istituto. Perché l’Istituto del Divino Zelo sin qui ha anticipato di tasca propria ma, come tanti istituti religiosi, i fondi sono sempre più esigue.

Dopo mesi di interlocuzioni verbali e scritte col Comune di Messina, la Prefettura e il Ministero, le suore di Madre Corinna hanno deciso di rivolgersi al Presidente Sergio Mattarella ed hanno fatto appello al Quirinale, che ha risposto promettendo di sollecitare la Prefettura. Intanto qualcosa si è mosso. A metà dicembre Palazzo Zanca ha inviato la rendicontazione al Ministero. “La procedura, dopo i necessari controlli, si è sbloccata e tutte le strutture dovrebbero ricevere i fondi”, spiega l’assessora alle politiche sociali Alessandra Calafiore. Nella speranza che nel frattempo non siano esauriti. Perché non c’è soltanto Casa Noemi con l’acqua alla gola, in città.

Nel video l’intervista a Clara Polimenti, assistente sociale e operatore della struttura.

Servizio di Matteo Arrigo e Alessandra Serio

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