Corruzione, falso, peculato: otto tra domiciliari e divieti di dimora nel Crotonese. Il cibo destinato ai poveri finiva ad amici, parenti e 'ndranghetisti
Otto misure cautelari, fra arresti domiciliari e divieto di dimora nel Crotonese, eseguite quest’oggi dai carabinieri del Comando provinciale di Crotone fra Petilia Policastro – importante centro del Marchesato -, Catanzaro e Livorno.
L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 8 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di peculato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione in atti giudiziari, soppressione, distruzione e occultamento di atti, concussione e violenza sessuale.
In totale gli indagati sono 17. Ai domiciliari sono finiti il sindaco in carica di Petilia Policastro Amedeo Nicolazzi e l’assessore comunale Francesca Costanzo. Il divieto di dimora nel Crotonese è stato invece disposto per l’imprenditore edile Palmo Garofalo, il consigliere di maggioranza Antonio Curcio, l’ex componente dello staff del sindaco Marilena Curcio, l’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Ierardi, il tecnico del Comune Sebastiano Rocca, il dirigente dell’Asp di Crotone Domenico Tedesco.
Il provvedimento trae origine da una più ampia attività investigativa, condotta, dall’aprile 2018 al novembre 2020, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Crotone, sotto la direzione della Procura Distrettuale di Catanzaro, e, successivamente, diretta e coordinata dal procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia e dal pm Alessandro Rho.
Gli elementi raccolti nel corso dell’attività di indagine hanno consentito di delineare le molteplici condotte di un imprenditore, di due pubblici amministratori e di un pubblico dipendente del Comune di Petilia Policastro, i quali, in più occasioni e con ruoli diversi, dall’aprile al dicembre 2018, si sono appropriati arbitrariamente o comunque hanno distratto dalle loro specifiche finalità alcune derrate alimentari rientranti nel c.d. progetto Lotta alla povertà. Nell’ambito di questo progetto, istituito ai sensi dell’art. 2 Regolamento (UE) n. 223/2014, era stata stipulata una Convenzione in data 5 marzo 2018 tra il Comune di Petilia Policastro ed il Banco delle Opere di Carità, la quale stabiliva le regole che disciplinavano l’elargizione di beni alimentari da parte dell’ente assistenziale all’ente locale, per il sostegno delle persone indigenti.
Diversi sono stati i pacchi viveri distribuiti non a soggetti bisognosi e ricompresi negli appositi elenchi, ma ad amici e conoscenti e addirittura, in alcune occasioni, anche a persone appartenenti alla locale criminalità.
Le indagini hanno altresì permesso di acquisire gravi indizi in relazione ad un episodio di corruzione verificatosi il 21 novembre 2018 a Crotone. In quella data, presso un bar della città pitagorica, due amministratori pubblici e un tecnico comunale del comune di Petilia Policastro, su mandato del sindaco di quest’ultima cittadina, si sono accordati con un Dirigente del Dipartimento di Prevenzione ASP di Crotone, affinché, ricevuti alcuni beni alimentari quali olio e castagne, questi provvedesse a diminuire, arbitrariamente, un’ammenda dell’importo di circa 3mila euro.
La sanzione era stata elevata, il 15.11.2018, da due ispettori della citata Azienda Sanitaria, i quali avevano rilevato, nell’ambito di un accesso ispettivo ad un cantiere comunale sito in località Scardiati di Petilia Policastro, delle violazioni in materia di tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. La modifica del verbale ispettivo (che era stato redatto in occasione dell’avvenuto controllo al cantiere) aveva comportato una riduzione della relativa sanzione pecuniaria e un indebito vantaggio nell’ambito di due procedimenti penali instaurati presso la Procura della Repubblica di Crotone, per il Responsabile dei lavori e il titolare dell’impresa edile che stava svolgendo i lavori di pulizia cunette della strada interpoderale per conto proprio del comune di Petilia Policastro.
È stato infine possibile far luce su un caso di concussione e violenza sessuale avvenuto il 27 luglio 2018. Una madre ha dovuto infatti subire delle molestie sessuali da parte di un amministratore pubblico al quale si era rivolta per trovare un posto di lavoro per il proprio figlio.
Un episodio particolarmente rilevante, perché a esser finito ai domiciliari con l’accusa di molestie sessuali è proprio il sindaco della cittadina del Crotonese, Amedeo Nicolazzi.