L'azienda diretta dalla giovane Giulia D'Arrigo produce articoli in pelletteria, ma in questa emergenza Coronavirus ha deciso di dedicare tempo e risorse per fare del bene
Dalle borse alle mascherine. In emergenza Coronavirus la generosità ha il volto di chi non si tira indietro e si rimbocca le maniche per fare del bene. E così ecco Euphòria: un’azienda messinese di pelletteria che in questi giorni ha deciso di dedicare tempo, energia e risorse per produrre mascherine. Euphòria si trova precisamente a Cavaliere, una frazione di Saponara, nella fascia tirrenica di Messina. In questo capannone che profuma di cuoio, ogni giorno nascono borse, valigie, cinture, accessori moda made in Italy. Producono collezioni che portano il marchio Euphòria e lavorano anche con importanti commesse di grandi case del mondo del lusso. In questi giorni di emergenza sanitaria però qualcuno ha bussato alla loro porta. E loro hanno risposto.
Imprenditoria giovane e generosa
Lo racconta Giulia D’Arrigo, giovane imprenditrice titolare dell’azienda: «Abbiamo ricevuto una richiesta dal Comune di Venetico. Ci hanno portato un rotolo di stoffa e, grazie alla disponibilità dei nostri collaboratori e di alcuni volontari, abbiamo iniziato a cucire. Un’altra richiesta è arrivata dalla I circoscrizione del Comune di Messina. E abbiamo continuato. In pochi giorni abbiamo realizzato circa 2 mila mascherine».
Il valore del tempo
Hanno messo da parte borse e pelli per destinare mani e macchine da cucire alla realizzazione di mascherine. Imparando anche una grande lezione da questa esperienza. «Solitamente siamo abituati a lavorare con ritmi serratissimi, tempi di consegna, materiali che spesso arrivano in ritardo e con l’ansia di dover rispettare sempre una tabella di marcia. Anche stavolta ci siamo ritrovati a dover correre, ma solo perché ognuno di noi ha sentito la necessità di fare il massimo nel minor tempo possibile. Per fare del bene. Tutti abbiamo compreso l’importanza del tempo che scorre, ma solo perché quel tempo era destinato a fare qualcosa di buono per altre persone. Non per “un padrone”, non per uno stipendio, non per un contratto, ma per i bisogni altrui. C’è stata un’atmosfera bella, abbiamo lavorato sempre con la musica a farci da sottofondo, ascoltando i successi dagli anni ’60 ad oggi, sorridendo. E’ stato molto emozionante. Diverso. Spero che questa brutta storia possa servire al mondo per imparare una lezione».
siamo
Bravi siete l’orgoglio dell’imprenditoria messinese.
Bravi, mi avete fatto commuovere e succede molto di rado. Ancora complimenti