Dall'11 maggio riaprono i laboratori di ricerca, dal 18 maggio gli uffici interni per i quali è utile la presenza
“Dobbiamo convivere con la presenza del virus intorno a noi. Ecco perché, con l’aiuto del prorettore vicario Giovanni Moschella, della prof. Giovanna Spatari, una dei massimi esperti nazionale nella tutela nei luoghi di lavoro, del direttore generale Francesco Bonanno, dei sindacati e dei direttori dei vari Dipartimenti, abbiamo predisposto un documento, condiviso con gli altri rettori siciliani, per l’attivazione e realizzazione della cosiddetta Fase 2″. Così il rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea.
Una riapertura con cautela, che potrà essere modificata sulla base dell’evoluzione del virus nelle prossime due settimane. Poi il documento sarà aggiornato nella prima settimana di giugno.
Dalla fase 1 alla fase 2
Nella fase 1, a marzo e aprile, oltre 7700 esami online e 1570 lauree discusse sulla piattaforma Teams. Esami e lezioni proseguiranno per via telematica.
Le segreterie continueranno a svolgere le loto attività online, come anche, per il momento, le biblioteche.
Dall’11 maggio
Dall’11 maggio verranno riaperti i laboratori di ricerca, con accesso controllato e coordinato con i direttori di Dipartimento ed i responsabili scientifici degli stessi laboratori.
Dal 18 maggio
Dal 18 maggio ripartiranno alcune iniziative in presenza degli uffici interni, laddove è indispensabile la presenza, mantenendo le distanze e con personale ridotto al minimo.
Le mascherine donate da Zhang e Nibali
L’accesso all’Università resta effettuabile con le mascherine. “Voglio ringraziare il dott. Daqi Zhang, già visiting professor da noi, che ci ha donato le mascherine chirurgiche, ma anche Vincenzo Nibali, che non ama farsi pubblicità e ha donato molte mascherine che verranno utilizzate dai nostri giovani ricercatori e distribuite alle associazioni”.
questo sarebbe stato il momento perfetto per non riaprire più l’università di messina