15 arresti, tra i quali il magistrato Giancarlo Longo, lo scorso 6 febbraio (VEDI QUI). Oggi a finire in carcere è un altro magistrato, Giuseppe Mineo, all'epoca dei fatti in servizio al Consiglio di giustizia amministrativa siciliano; ai domiciliari, invece, ma era stato arrestato già a febbraio, Alessandro Ferraro, stretto collaboratore dei legali Piero Amara e Giuseppe Calafiore.
La vicenda è legata ai fatti relativi all'operazione “Sistema Siracusa” diretta dalla Procura della Repubblica di Messina nei confronti di un “comitato di affari” capace di condizionare il buon andamento della gestione della giustizia nella provincia aretusea. L'ordinanza, emessa dal giudice del Tribunale di Messina, Maria Militello, è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Messina.
Dopo le ammissioni negli interrogatori dei legali Amara e Calafiore, la Guardia di Finanza ha ricostruito un altro episodio di corruzione nel sistema clientelare da loro gestito.
Mineo si è adoperato per ottenere una decisione favorevole a due imprese riconducibili ai due legali (la Open Land e la Am Group), contro legge, nell'ambito di due contenziosi contro il Comune di Siracusa e la Soprintendenza di Siracusa. Inoltre ha rivelato ai due legali notizie coperte da segreto d’ufficio sullo svolgimento delle camere di consiglio.
In cambio, grazie all'intermediazione di Ferraro, i due legali hanno pagato 115mila euro all'ex presidente della Regione e deputato nazionale Raffaele Drago, morto nel 2016 e stretto amico di Mineo. La somma è stata versata da una delle tante società dei legali Amata e Calafiore su un conto maltese intestato a Ferraro e, da questi, poi girata a Drago.