"Un patrimonio destinato non solo ai turisti ma ai messinesi stessi, perchè è importante recuperare la nostra identità"
Bisogna essere sempre in anticipo, abbiamo giocato in anticipo e abbiamo voluto farci trovare preparati con il progetto, lavorando in sordina – spiega la Soprintendente di Messina, Mirella Vinci – La Cripta rappresenta un elemento fortemente identitario per la comunità messinese in quanto costituisce l’unica sopravvivenza dell’edificio medievale ancora leggibile nel suo assetto originario; questo nonostante le trasformazioni subite dall’impianto tra il XIV e il XVII secolo, quando la Cripta fu assegnata alla Congregazione degli Schiavi della Madonna della Lettera che vi fece realizzare il ricco apparato di stucchi con motivi floreali e, successivamente, con gli interventi che si resero necessari a seguito del terremoto del 1908 e dei rifacimenti post-bellici. Il progetto che abbiamo elaborato, inoltre prevede la ricollocazione del pavimento originario del ‘600 che oggi si trova conservato al Seminario arcivescovile di Messina e della pavimentazione in marmo riferibile al periodo normanno”.