Il deputato del Partito democratico protagonista di un confronto alla Feltrinelli Point su "Messina e il sud. Uno sguardo oltre il ponte"
di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
MESSINA – Il deputato Gianni Cuperlo, politico colto e autore di un libro sul “Rinascimento europeo” tra passato e futuro, riflette a Messina sulla questione meridionale. Alla Feltrinelli Point, con un’introduzione di Lucia Tarro Celi e tanti interventi appassionati, il parlamentare del Partito democratico, ultimo segretario della Federazione giovanile comunista e due volte candidato alla segreteria del Pd, si confronta sul tema “Messina e il Sud. Uno sguardo oltre il Ponte”.
“Le proposte del Pd su lavoro e sanità”
Per Cuperlo, che ha risposto alle domande di Tempostretto, “gli ultimi governi, con i fondi del Piano nazionale per la ripresa e resilienza, qualche risultato per il Meridione lo hanno ottenuto. Si tratta di 191 miliardi di euro, in parte sotto forma di prestito, in parte come contributo a fondo perduto nel campo delle infrastrutture, dei servizi pubblici e della salute”.
Il parlamentare insiste sulla necessità di un salario minimo e boccia le politiche governative con la destra al governo. Ricorda poi che “un anno fa cinque milioni d’italiani hanno rinunciato a curarsi per la crisi del sistema sanitario pubblico. Bisogna partire dai bisogni materiali delle persone, mentre il governo non combatte la precarietà. Una legge sulla rappresentanza sindacale serve per disboscare la giungla dei contratti fittizi che eludono le tutele in ambito lavorativo”.
“Un ponte incompatibile sul piano dei costi con le priorità del Paese”
Il ponte sullo Stretto? Secondo il deputato del Pd, componente della direzione nazionale, “il progetto portato avanti dal ministro Salvini appare slegato dalla realtà e poco credibile nei tempi di realizzazione. In più incompatibile sul piano dei costi con le esigenze e priorità del Paese”.
Non si può essere succubi di un nordismo stantio di sx, dove Genova porto periferico e perdente, che racimola le briciole dei porti nord europei, viene posta al centro, con investimenti notevoli ma inutili. La Sicilia è al centro del Mediterraneo, facilmente raggiungibile da Suez e da tutti i porti. Il sistema ponte ed opere connesse, trasforma la Sicilia e rilancia l’Italia, come interfaccia commerciale tra Europa e mondo. L’esempio dei migranti, che dalle coste africane raggiungono la Sicilia, la rotta immediatamente vicina e raggiungibile. Potrebbero attraversare il Mediterraneo, costeggiare la Sicilia, attraversare lo Stretto e poi percorrere l’Italia in tutta la sua lunghezza per giungere a Genova. E’un assurdo per i migranti e lo è anche per le rotte commerciali. Il ponte è indispensabile per l’Italia ed è una fonte di economia enorme per il commercio europeo.