Inaugurata l'esposizione fotografica sull'attività compiuta dalla Direzione investigativa antimafia. Il 27, incontro pubblico alla "Mediterranea"
REGGIO CALABRIA – Trent’anni di Direzione investigativa antimafia: per celebrare l’anniversario, in verità compiuto l’anno scorso, la Dia – direttore in carica, l’ex questore di Reggio Calabria Maurizio Vallone – ha deciso d’effettuare una serie d’iniziative riassumibili nell’espressione antimafia itinerante.
Primo atto, ieri pomeriggio a Palazzo Alvaro, con l’inaugurazione della mostra fotografica L’Antimafia attraverso foto, immagini e cronaca dei giornali: con lo stesso Vallone, presenti tra le numerose autorità civili e militari il prefetto reggino Massimo Mariani, il vicepresidente della Regione Giusi Princi, il “padrone di casa” Carmelo Versace, sindaco metropolitano facente funzioni.
«Le mani dei clan sui fondi del Pnrr? Li fermeremo»
Un momento di passione civile, un reminder davvero importante soprattutto per i giovanissimi che ai tempi delle stragi di Capaci e via D’Amelio neanche erano nati e che di operazioni come Libro Nero o Canadian ‘ndrangheta Connection – due fra i principali blitz messi a segno dalla Polizia nel Reggino quando questore era, appunto, l’oggi capo della Dia Maurizio Vallone – neanche sospettano l’esistenza…
«L’Antimafia non si ferma. La mia esperienza a Reggio? Qui – ha detto Vallone ai cronisti – abbiamo una straordinaria Procura della Repubblica che ci dirige. E insieme a investigatori veramente “provati”, siamo sicuri che avremo una squadra capace di prevenire ogni infiltrazione della criminalità organizzata; anche rispetto all’arrivo degli ingenti fondi del Pnrr».
Princi: questo territorio ha bisogno di modelli virtuosi
La mostra – aperta al pubblico dalle 9 alle 19 dal 25 al 27 gennaio e l’ultimo giorno, il 28 gennaio, dalle 9 alle 13 – incarna un momento davvero significativo anche sotto il profilo culturale, della divulgazione, della sensibilizzazione sociale. «Quest’esposizione rende davvero onore a tutti gli uomini e le donne che si sono esposti in prima linea a fronteggiare la criminalità di stampo mafioso – ha commentato la Princi, che ha anche Istruzione e Cultura tra le sue deleghe assessorili –. Un segnale forte, in termini di legalità: non dimentichiamo che la tematica che scandisce la tappa reggina di queste iniziative per il trentennale della Direzione investigativa antimafia è proprio “istruzione e legalità”. E il nostro territorio ha decisamente bisogno d’esempi positivi, di modelli virtuosi».
A Oppido e a Villa due dei 16 uffici giudiziari “di prossimità”
Forse però la Calabria “della riscossa” – per citare le parole del Guardasigilli Marta Cartabia all’inaugurazione dell’Anno giudiziario – si veicola un po’ poco… «No, manifestazioni come queste – ha chiarito Giusi Princi – rivelano invece un sentire diverso, che appartiene in primis alla società civile e poi alle Istituzioni, che “fanno squadra” nel fronteggiare il fenomeno mafioso con i fatti. Quali? Intanto, investimenti importanti. Proprio in questa direzione – ed ecco un’importante anticipazione -, a brevissimo andremo a inaugurare in tutta la Calabria 16 uffici giudiziari di prossimità: nel Reggino, a Oppido Mamertina e a Villa San Giovanni».
Dopo l’esposizione, il secondo appuntamento promosso dalla Dia sul territorio sarà un convegno. Avrà luogo alle 11 di dopodomani, giovedì 27 gennaio, all’Università “Mediterranea”: L’istruzione per l’affermazione della legalità sarà il tema di giornata.
Saranno della partita nuovamente il direttore della Dia Maurizio Vallone e il vicepresidente della Regione Giusi Princi; e poi il direttore del dipartimento Giurisprudenza, Economia e Scienze umane dell’Ateneo reggino Daniele Cananzi, il dirigente tecnico-coordinatore della segreteria tecnica del corso ispettivo del Ministero dell’Istruzione Flaminia Giorda, il procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, il rettore della stessa “Mediterranea” Santo Marcello Zimbone.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul sito web della Dia e del Corriere della sera.