Dall'abbandono degli studi alla sindrome di Hikikomori: gli effetti della pandemia sui più giovani. Ne parliamo con l'assessore e dirigente scolastico Laura Tringali. Servizio di Silvia De Domenico
“Già nella prima ondata della pandemia molti dei miei studenti avevano rifiutato computer, schede sim e tablet per la didattica a distanza. Quello è stato il primo campanello d’allarme”, così l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Messina Laura Tringali commenta il fenomeno della dispersione scolastica. E’ successo negli istituti di tutta Italia e non ha risparmiato neanche la popolazione studentesca messinese.
“I ragazzi ma anche i bambini più piccoli si isolano sempre di più nel loro mondo parallelo o virtuale. Si chiama sindrome di Hikikomori, mi è stata segnalata da alcuni genitori e il mio assessorato ha iniziato a studiare il fenomeno. L’uso costante di pc e tablet ha aumentato il loro distanziamento dalla realtà”. Per l’assessore Tringali la didattica a distanza è preziosissima ma non si deve sottovalutare il senso di isolamento che i ragazzi stanno vivendo.
Il Comune di Messina e l’Osservatorio Dispersione Scolastica stanno lavorando ad un protocollo congiunto per fronteggiare anche quest’emergenza nell’emergenza.
Servizio di Silvia De Domenico
Nel 2021 e nel mondo reale si isola chi rifiuta un PC o uno smartphone, non chi li usa.
Solo un mondo di smanettoni.
Tringali faccia prima pace con se stesso, ma che ha detto?