Una variante dello ‘nzuddu tradizionale, bianco e candido come la purezza della Madonna. Insieme a Giuseppe Giacobbe e alla moglie Giovanna, ne abbiamo scoperto la storia e la preparazione
MESSINA. In un piccolo laboratorio di pasticceria, mani laboriose mantengono viva la tradizione dei dolci tipici cittadini. Dall’età di 14 anni, Giuseppe Giacobbe ha unito la sua vita alla pasticceria. In questi giorni, come fa ormai da circa 40 anni, ha dedicato parte del suo lavoro per la preparazione dello “nzuddu da matri a littra”, lo nzuddu della Madonna della Lettera, una variazione del dolce classico, un prodotto che viene preparato solo in questo periodo dell’anno in onore della Vergine Maria della Lettera, protettrice di Messina. Bianco e candido come la purezza della Madonna, viene ricoperto con dei cannellini, che stanno a formare simbolicamente delle lettere. Insieme a Giuseppe e alla moglie Giovanna, ne abbiamo scoperto la storia e la preparazione.