Droga, armi e prostituzione. Colpo alla mafia di Barcellona, 81 arresti VIDEO

Droga, armi e prostituzione. Colpo alla mafia di Barcellona, 81 arresti VIDEO

Marco Ipsale

Droga, armi e prostituzione. Colpo alla mafia di Barcellona, 81 arresti VIDEO

martedì 22 Febbraio 2022 - 11:59

53 persone in carcere e 28 ai domiciliari

Le operazioni Mare Nostrum, Icaro, Vivaio, Pozzo, Gotha e Dinastia avevano già decimato le fila del clan dei barcellonesi, che però si era per l’ennesima volta rinnovato. Ora ecco un altro colpo: i carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno eseguito ordinanze in Sicilia e Calabria per 53 persone in carcere, 28 ai domiciliari e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il giudice ha emesso le ordinanze, su richiesta della Procura di Messina, dopo aver riscontrato gravi indizi di colpevolezza per i reati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.

In particolare il giudice ha riconosciuto l’associazione mafiosa per 13 persone e l’associazione finalizzata al traffico di droga per 22, con l’aggravante del metodo mafioso per 42 indagati.

Primo filone – I settori ortofrutticolo e dei locali

Le indagini sono state condotte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Messina a partire dal 2018, con l’obiettivo di smantellare l’operatività della “famiglia mafiosa dei barcellonesi”, radicata sul versante tirrenico messinese e capace di infiltrarsi soprattutto nei settori ortofrutticolo e dei locali. Nel primo caso si inserivano con imprese intestate in modo fittizio, imponendo con metodo mafioso forniture e prezzi, nel secondo obbligando servizi di sicurezza e condizionando la gestione delle attività, una volta anche incendiando un sala ricevimenti di imprenditori concorrenti.

La riorganizzazione del clan dei barcellonesi

I componenti, liberi o ai domiciliari, appena scarcerati, si erano incontrati per definire nuovi assetti, strategie ed equilibri organizzativi, concordando di ricostruire un’alleanza tra i vertici, anche di chi si era allontanato, per imporre una regia unica e ripristinare una cassa comune, denominata “paniere” o “bacinella”, dove far confluire i proventi delle attività, in parte destinati al sostentamento degli affiliati in carcere.

Le indagini hanno fatto emergere le attività del clan: estorsioni a Pasqua, Natale e Ferragosto, ma anche incendi e violenze, incutendo timore alle vittime che, a volte, non hanno denunciato il ritrovamento di bottiglie incendiarie; a disposizione avevano armi, anche da guerra; controllavano la prostituzione nell’area milazzese, tramite una persona contigua, che dava soldi al clan in cambio di “protezione”; si rifornivano di grandi quantità di droga, destinata alle piazze di spaccio barcellonesi, milazzesi e di altri Comuni messinesi; gestivano bische clandestine dove promuovevano il gioco d’azzardo; dialogavano con altri clan mafiosi radicati in Sicilia e Calabria.

Sequestrate anche tre società, di cui una immobiliare che dava appartamenti in affitto per la prostituzione e due per la vendita all’ingrosso di ortofrutta, quattro immobili, di cui due usati come case di prostituzione e due intestati in modo fittizio, un locale e un veicolo per un valore complessivo di circa un milione.

Le elezioni a Barcellona e lo scambio politico mafioso

In occasione delle elezioni comunali a Barcellona, il 4 e 5 ottobre 2020, i carabinieri hanno riscontrato interlocuzioni tra uomini di vertice del clan e politici della lista “Diventerà Bellissima”, per una promessa di supporto elettorale in cambio di posti di lavoro e altre utilità (vedi articolo a parte).

Secondo filone

Un secondo filone investigativo, condotto dai carabinieri di Barcellona, coordinato sempre dalla Procura di Messina, è partito dopo la scarcerazione di un componente di spicco del clan, deputato alla gestione del traffico di droga.

Così sono state individuate due associazioni che alimentavano a vario titolo le piazze di spaccio a Barcellona, Rodì Milici, Terme Vigliatore e Milazzo, spingendosi anche, nello spaccio al dettaglio, a Messina, Letojanni e Giardini Naxos. Sequestrati 19 chili tra cocaina, hashish e marijuana.

Terzo filone

Il terzo filone investigativo è stato sviluppato dai carabinieri di Milazzo ed ha documentato la filiera al dettaglio dello spaccio. La droga era rifornita da due gruppi e distribuita nelle area di Milazzo, Valle del Mela, Barcellona e isole Eolie. Alcuni indagati avevano armi da fuoco e ricorrevano a minacce, violenze e danneggiamenti per riscuotere i proventi delle vendite. In un caso un giovane è stato sequestrato, portato in un luogo isolato, aggredito e rapinato.

Per procurarsi i soldi per l’acquisto di droga, invece, avevano commesso diversi furti in casa, in una scuola e in diverse attività come lidi balneari, un cantiere nautico e un’autorimessa. Cinque persone sono state arrestate e dieci denunciate per detenzione illecita di stupefacenti e di arma comune, furto, ricettazione e altro.

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