Dall'ultima cena al sepolcro: la passione di Cristo rappresentata da statue di legno e cartapesta
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Ogni anno fede e tradizione si rinnovano. Molto attesa in città la processione delle Barette, che porta la passione di Cristo per le vie di Messina. Ma cosa raccontano gli 11 corpi statuari che il venerdì santo vengono portati a spalla da circa 200 volontari? Lo abbiamo chiesto ad uno dei confrati della Confraternita del “SS. Crocifisso Ritrovato”, Domenico Conforto. E’ lui a farci da guida all’interno della chiesa Nuovo Oratorio della Pace di via XXIV maggio, conosciuta anche come “chiesa delle Barette”.
Custodi e battitori di generazione in generazione
Dall’ultima cena al sepolcro raccontiamo storia e curiosità delle 11 statue che rappresentano la Via crucis. Alcune sono in legno massiccio, altre in cartapesta, altre sono miste, tutte sono opere d’arte vincolate e tutelate dalla Soprintendenza. Ognuna è affidata ad una famiglia che la tramanda di generazione in generazione. Solitamente i custodi della baretta sono anche i battitori, figli di battitori, nipoti di battitori. Come Salvatore Velardo, che batte la baretta dell’Addolorata da 20 anni. E prima di lui suo padre e prima ancora suo nonno. “Le curiamo e custodiamo con orgoglio da tutta la vita. E’ la tradizione della nostra città ma anche delle nostre famiglie”, racconta.
Processione in diretta su Tempostretto dalle 18
Oggi, venerdì santo, la processione partirà alle ore 18 dalla chiesa Nuovo Oratorio della Pace di via XXIV maggio per attraversare il centro, accompagnata da sette bande e dalle caratteristiche figure delle Biancuzze e dei Babbaluci. Il percorso è lo stesso di ogni anno: corso Cavour, via Tommaso Cannizzaro fino a piazza Cairoli, via Garibaldi (lato monte), via I settembre e arrivo in piazza Duomo per la benedizione dell’arcivescovo di Messina. E infine il rientro in chiesa attraverso la storica ‘nchianata di via Oratorio San Francesco. Tempostretto seguirà in diretta i momenti salienti della processione.
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….tradizione unica e bellissima…chissà che qualcuno di altra religione si risenta ed ha fastidio e magari vorrà proibirla…coi tempi che corrono non si sa mai.!
Buona PASQUA A CARATTERI CUBITALI.
È strano che, quasi mai, si sia parlato da dove provenga questa tradizione. Essa è un lascito della Dominazione Spagnola, Paese in cui si può assistere a spettacolari “Semana Santa”, con processioni di barrette che iniziano fin dalla Domenica delle Palme in tutte le città. Unica eccezione, tranne qualche piccola rappresentazione, nella Catalogna, da dove proviene la nostra tradizione dei Giganti. La più importante, fino a pochissimi anni fa, era quella di Siviglia, che ha ceduto il primato alla città di Ferrol (Galizia). Volendo vedere qualcosa in merito, si possono cercare bei video su YouTube.
Tradizione lasciataci dalla Dominazione Spagnola, suggerisco una visione delle “Semana Santa” più spettacolari, che si tengono nelle città di Siviglia e Ferrol, oltre che in quasi tutte le città del Paese. Filmati su YouTube.
È una tradizione messinese iniziata intorno al 1450. Quella mia ( Gesù alla colonna) è tramandata da padre in figlio maggiorenne, le 11 statue sono state fatte perché nei tempi antichi molti non sapevano né leggere né scrivere e per questo c’è questa tradizione. La mia estate regalata dalla contessa la Valle amica del padre di mio nonno.