La piaga dell’erosione a Galati Marina risale al 2007-2008, in seguito alla realizzazione delle opere di difesa costiera a Santa Margherita. Gli interventi sul litorale hanno causato lo spostamento del materiale di sedimentazione, ovvero la sabbia. E’ così che l’erosione ha raggiunto Galati. Da allora solo interventi in somma urgenza o “tampone”.
La soluzione definitiva, che tutti i residenti auspicano, necessita di tempo, studi specialistici, periodi di osservazione e monitoraggi.
La somma è stata individuata nel Masterplan e ammonta a 4,5 milioni di euro.
Ma nell’attesa che ciò possa diventare realtà, per porre rimedio all’erosione del litorale e tutelare le proprietà pubbliche e private, il Comune di Messina sta portando avanti due progetti urgenti e provvisori, per un costo di circa 930.000€.
Il primo prevede il potenziamento della scogliera esistente: dalle Case Raciti al campetto di calcio. Il secondo riguarda il prolungamento della stessa martellata fino al torrente Galati.
Entrambi i progetti sono stati presentati a Palermo in una conferenza di servizi convocata dal commissario Maurizio Croce.
Il primo ha già avuto pareri favorevoli, il secondo resta in attesa che si esprimano il Genio Civile e l’Arta. Dopodiché i lavori potranno partire.
I massi che verranno utilizzati per le mantellate previste dai progetti urgenti e provvisori saranno poi salpati e riutilizzati per la realizzazione delle barriere soffolte, ovvero nel progetto definitivo ancora in divenire.
In questi anni al fianco dei residenti la I Circoscrizione e l’Associazione Fare Verde Messina.
Silvia De Domenico