Società e dipendenti fittizi per ottenere Naspi e bonus Renzi, video e dettagli dell'inchiesta su Milazzo con 51 indagati
BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Creavano false società con le quali sottoscrivevano rapporti di lavoro inesistenti per percepire indennità varie, in primo luogo il bonus Renzi. Con l’accusa di truffa sono stati sospesi 6 imprenditori e un consulente del lavoro, considerato la mente del sistema dalla Guardia di Finanza di Milazzo e dalla Procura di Barcellona pozzo di Gotto, che ha chiesto ed ottenuto i provvedimenti di interdizione temporanea dell’attività economica. 51 in totale gli indagati a vario titolo.
A far scattare l’inchiesta la segnalazione dell’Inps
L’Istituto pensionistico, monitorando i flussi di contributi, bonus e aiuti vari, ha notato una anomala percezione di questi in capo ad un gruppo ristretto di società. I finanzieri di Milazzo, ai comandi del tenente colonnello Alessandro Freda, hanno poi scoperto che si trattava di società fantasma, create ad hoc per ottenere i benefici, in particolare il bonus Renzi. Dietro c’era un unico consulente del lavoro e sei imprenditori, attivi in tutta la zona tirrenica del messinese, in diversi settori. Duecento mila l’euro l’ammontare stimato dei contributi illecitamente intascati.
Le società creavano false assunzioni
Mentre l’impresa otteneva bonus e benefici per la manodopera assunta solo sulla carta, il falso lavoratore otteneva l’indennità di disoccupazione quando poi il rapporto di lavoro veniva chiuso. Tra le agevolazioni percepite con questo sistema anche la NasPi, ovvero la nuova assicurazione sociale per l’impiego, uno dei sostegni previsti per fare fronte alle difficoltà create dall’emergenza pandemica da Covid 19. Così facendo i dipendenti “solo sulla carta”, non avendo mai lavorato e pur licenziati, si creavano una posizione contributiva e puntavano alla pensione, in futuro.