Tanti i progetti e le alleanze con le realtà del territorio all'Istituto comprensivo "Catalfamo"
di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Matteo Arrigo
MESSINA – All’Istituto comprensivo “Catalfamo”, con il dirigente scolastico Angelo Cavallaro (nella foto), si respira un clima propositivo. Chi lavora in zone cosiddette di periferia, come il Cep, o asseconda i luoghi comuni e le difficoltà, oppure dà qualcosa in più in termini di progetti e inventiva. Arrivati per analizzare il fenomeno della dispersione scolastica (“Oggi qua quasi inesistente”), ci troviamo di fronte una realtà che non vive questo tipo d’emergenza. Tante le attività sociali, culturali, creative per l’unica scuola a tempo pieno nel Comune di Messina. Punto di riferimento per un territorio che ha bisogno di sentire in modo più incisivo la presenza dello Stato.
Ascoltando i diversi docenti, c’è chi ha più di trent’anni d’attività alla “Catalfamo”, non si nascondono i problemi ma c’è una certezza: è possibile fare passi in avanti se la scuola rappresenta un punto di riferimento con progetti alternativi alla strada. Racconta il dirigente della scuola d’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, coinvolgendo più generazioni: “In questi anni ci siamo preoccupati di fronteggiare le povertà educative legate al territorio e, per fare questo, abbiamo fatto alleanze con le parrocchie, le organizzazioni religiose evangeliche e le associazioni presenti sul territorio. Più del settanta per cento degli insegnanti sono qui da più di cinque anni. Questo ci consente di lavorare meglio e gli stessi docenti hanno avuto come alunni, a volte, i genitori degli attuali studenti. Con Libera abbiamo pure realizzato un progetto, Liberi di crescere, che ci ha consentito di fornire sostegno psicologico ai ragazzi. E ci sono altre attività in cantiere, nei prossimi anni, con realtà del terzo settore come Azione sociale, ad esempio, per fornire un supporto scolastico agli studenti”.