Il sindaco risponde alle polemiche del Pd sul "sì" del Consiglio al "Messina per la cultura" e assicura che "non ci saranno problemi di compensi"
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Il “sì” registrato in Consiglio comunale dalla fondazione “Messina per la cultura” ha fatto esultare l’amministrazione. Dopo diverse sedute di lavori e un’accesa discussione finale in aula, con 14 voti favorevoli la delibera è stata votata favorevolmente, non senza strascichi. Il Pd, con i consiglieri Antonella Russo e Felice Calabrò, è tornato ad attaccare il sindaco Federico Basile e la sua giunta. Oggi la replica del primo cittadino, che mostra soddisfazione e tranquillità.
Basile: “Dal Pd sana opposizione”
“Il Pd fa ciò che deve, una sana opposizione sui propri temi – ha dichiarato Basile, rispondendo sull’argomento relativo alle critiche ricevute -. Non ci sono tematiche diverse ma opinioni diverse. Stiamo amministrando una città, lo stiamo facendo bene e la votazione della fondazione è un esempio: 14 voti favorevoli su 20. Il voto non lascia spazio a polemiche. C’è voglia da parte della città di riprendersi il territorio”.
Il sindaco: “Partecipate sono aziende che funzionano”
In passato si è spesso parlato di troppe società partecipate, soprattutto durante la campagna elettorale post accorintiana. Ma invece di diminuire, le società sono aumentate anche con la precedente amministrazione. Basile spiega: “Sulle partecipate il Pd fa queste domande da diverse settimane ma penso che i risultati parlino chiaro. Non si parla di numeri di partecipate, perché quelle nate sono state sviluppate dalle macerie di quelle utilizzate come bancomat della politica negli ultimi 20 anni. I bancomat li abbiamo messi da parte, oggi sono aziende che lavorano e producono servizi. Sarei curiosi di capire in questi 20 anni come sia stato possibile accumulare un debito di 550 milioni di euro, oggi scesi a 147”.
La Fondazione “non avrà problema di compensi”
Poi il ritorno sulla fondazione “Messina per la cultura”, con quell’emendamento bocciato nel finale in cui si proponeva la gratuità per diversi organi: “La fondazione non ce la siamo inventata noi, esiste in tutta Italia e forse anche oltre. Gli organi sono quelli della fondazione e i componenti svolgeranno come in ogni fondazione culturale attività di natura gratuita. Ma le competenze professionali lo sono proprio per questo: non ci sono problemi di compensi ma di sviluppo rispetto agli introiti che la fondazione potrà fare avere a Messina”.
Sarei curiosa di sapere ,visti i debito trovati a non finire , dove invece avete trovato tutti i soldi per sanarli e per creare dopo averle” estinte “,addirittura ,il doppio,il triplo,il quadruplo delle partecipate ….qualcosa non torna ….e se il piano di equilibrio fosse stato corretto non sarebbe stato rimandato a continue verifiche…..qualcosa non torna, come non tornano i continui “imbellettamenti” sul suo operato ricalcando la scia del suo predecessore….Sindaco Basile non si offenda ma non vedo chiarezza …… ancora oggi non mi sono chiare le creazioni di queste partecipate e fondazioni senza un limite e create soltanto con i vostri perché!!!!!
Ormai si è capito la vecchia politica non era in grado di poter sviluppare l’Ente Comune per moltiplicare le poltrone, adesso lo sta facendo Cateno. Se continua così, sappiamo per certo chiunque verrà a sostituire l’Amministrazione Cateno, farà solo una cosa, DANNO! Oltreil bombardamento che riceverebbe dalle partecipate. Il Comune si sta sviluppando, ed i Cateniani si radicano giorno dopo giorno, ormai è certo se continua così, in futuro come Sindaco avremo anche il figlio di Cateno. Cerea!!!