Lungo 60 ettari, a Pezzolo, saranno impiantate 42mila piantine di specie arboree e 18mila di arbustive: un progetto della Città metropolitana
MESSINA. La vista spazia dalle sponde calabre fino a Milazzo e alle isole Eolie. Ci troviamo sulla dorsale dei Peloritani, nel territorio di Pezzolo. 200 ettari. Un paradiso verde, un patrimonio storico del Comune di Messina, il cosiddetto “Burgensatico“. Territorio frequentato nei decenni scorsi da carbonai e contadini, ma anche da artigiani in cerca del miglior legno di erica per la costruzione delle pipe. Il nome burgensatico, di origine latina, significa appunto “cittadino”, appartenente ai borghesi.
Nel secondo dopoguerra, il “Burgensatico” era gestito dalla Forestale e, dopo trent’anni, è tornato al Comune. Ma solo grazie agli studi dei professori Salvatore Tignino e Paolo Turiaco si è conosciuto questo tesoro nel segno della natura. Lo studio fu affidato dalla Giunta comunale, con una delibera, nel 1981.
Conservazione e fruizione
Un patrimonio da rafforzare impiantando nuovi alberi. Lungo 60 ettari, a Pezzolo, saranno ora impiantate 42mila piantine di specie arboree e 18mila di arbustive. Il tutto nell’ambito di un progetto della Città metropolitana nel segno della forestazione urbana di otto Comuni. Un progetto che entra nella fase operativa, con l’avvio dei lavori per 1.750.000,00 euro. Recuperare questo patrimonio comporta tanti vantaggi. In primo piano la valenza naturalistica, salvaguardando la biodiversità e proteggendo il territorio dal dissesto idrogeologico. Non meno importante l’aspetto della fruizione ai cittadini, che potranno fare trekking circondati da bellissimi paesaggi.
Sì, però mi raccomando non mettete le telecamere, altrimenti scoprite chi li brucia.