Non solo cambiamento climatico. Gli studenti delle Superiori urlano "no" alla fornitura di armi allo Stato di Israele e rivolgono un appello al governo
MESSINA – Erano presenti tantissimi giovani, questa mattina, al corteo del Fridays for future. Studenti degli Istituti superiori con le idee chiare, preoccupati per il loro futuro. “È importante scendere il piazza per portare avanti il tema del cambiamento climatico perché noi ne sentiamo gli effetti ogni giorno che passa, soprattutto il territorio della Sicilia e soprattutto Messina”, spiega Emilia Pace, studentessa e referente del movimento Fridays for future di Messina. La giovane, in particolare, ricorda l’alluvione di Giampilieri e Scaletta nel 2009. “Noi abbiamo il diritto di chiedere al governo di aumentare le misure di sicurezza per la protezione dell’ambiente”, sottolinea la studentessa.
Ma non solo. I giovani sono scesi in piazza anche per protestare contro le riforme portate avanti dal governo, come spiega ancora Emilia Pace: “Noi diciamo no alla fornitura di armi allo Stato di Israele per mandare avanti il genocidio in Palestina che ha già ucciso, da un anno, più di 40.000 palestinesi”.
Ed evidenzia a sua volta il rappresentante alla Consulta del liceo classico “La Farina”, Pasquale Mollo: “Ci sentiamo presi in giro. Il Fridays for future è la rabbia della nostra generazione. Noi vogliamo dimostrare che non ci faremo mettere i piedi in testa ancora per molto”.
Complimenti a questi ragazzi che sono molto meglio della generazione di fancazzisti con i remi all’asciutto di noi genitori!
A chi guarda il dito invece della luna, lamentandosi per il blocco del traffico, ricordo che se siamo ridotti in questo modo è anche colpa nostra, e che il futuro che abbiamo vergognosamente bruciato è il loro: dei nostri figli!!