I giovani rispondono presente e partecipano in gran numero alla manifestazione globale con cartelli e cori in difesa dell'ambiente
Di Giuseppe Fontana (riprese e montaggio Silvia De Domenico)
MESSINA – È passato tempo, c’è stata la pandemia, ma l’emergenza legata al futuro per la Terra c’è e continua a richiamare in piazza centinaia di giovani, anche a Messina. Sono tornati a manifestare pacificamente, belli e colorati, con cartelli, megafoni e cori di ogni tipo, gli studenti di tutta Italia per i “Fridays for future” e in riva allo Stretto la partecipazione è stata tanta. Un venerdì come quelli vissuti spesso negli anni pre-pandemia, ma con un obiettivo ben definito: difendere il futuro del pianeta e con esso quello della stessa umanità. Marce e sit-in, non solo in Italia ma in tutto il mondo, si sono diffuse a macchia d’olio dopo l’appello lanciato da Greta Thumberg, paladina della difesa dell’ambiente, e così i ragazzi delle scuole messinesi hanno risposto presente, riunendosi a Piazza Duomo.
Tanti, forse un migliaio, a rispondere all’appello degli organizzatori, tutti con mascherine indossate e pronti a cantare e a intervenire, spiegando le ragioni per cui il pianeta va difeso e quanto sia possibile farlo già partendo dalle piccole azioni quotidiane. “Siamo soddisfatti della partecipazione”, ha spiegato Martina Celesti, referente del gruppo Fridays for future Messina, “noi siamo qui perché ci crediamo. Vogliamo farci sentire dai potenti per fare in modo che si sveglino, perché il profitto non può venire prima della salute. Non siamo ancora al punto di non ritorno, gli esperti dicono che ci vorranno altri sei anni. Siamo ancora in tempo per cambiare le cose. Non è il pianeta da salvare ma gli equilibri che ci mantengono in vita come specie”.
Messina ha risposto presente con i suoi studenti per lanciare un messaggio a livello globale e nazionale, ma anche locale: il pianeta va salvato perché è la nostra casa e con esso vanno salvati anche tutti gli essere umani. Ogni piccola azione quotidiana può fare la differenza.
Scendere in pizza a manifestare è sempre facile, ma in concreto questi studenti cosa sono disposti a fare per il bene del futuro del pianeta? A cosa sono disposti a rinunciare per far diminuire le emissioni del gas serra? A cosa sono disposti a rinunciare per far diminuire la temperatura del pianeta? A cosa sono disposti a rinunciare per far richiudere il buco dell’ozono? Solo manifestare in piazza non serve a nulla.
Ci vogliono fatti materialmente concreti e tangibili per ottenere quei risultati che vanno chiedendo.
Già, i giovani quelli che dovrebbero cambiare rotta e salvare la terra, ma poi sono i primi consumatori di plastica, carta e cibo spazzatura. Fate una passeggiata la domenica mattina nei luoghi della movida Messinese, e vi accorgerete quanto sono sensibili i ns giovani, e così in ogni città Italiana.