“Bisogna avere responsabilità e amore per la vita”. L’Università di Messina, dove Lorena frequentava la Facoltà di Medicina, installerà queste sue parole nel cortile del Rettorato
Un omicidio che nel marzo 2020, in pieno lockdown, sconvolse il comune di Furci Siculo. Un femminicidio. Lorena Quaranta, originaria di Favara in provincia di Agrigento, trovò la morte per mano del suo fidanzato. Il centro della riviera jonica, non ha mai dimenticato quell’episodio, oggi le ha voluta dedicare una “Panchina Rossa”, nel ricordo di tutte le vittime di violenza. “Una società dove un uomo ammazza una donna non è una società civile” – il grido d’allarme di Cettina La Torre, presidente del centro antiviolenza “Al tuo fianco” – “Per questo serve una rivoluzione da parte di tutti. Il problema della violenza può colpire tutti noi, non dobbiamo girarci d’altra parte”.
“Bisogna avere responsabilità e amore per la vita”, così scriveva Lorena sui social prima di lasciare questa terra. Una frase che la mamma ha oggi tatuata sul braccio. L’Università di Messina, dove Lorena frequentava la Facoltà di Medicina, installerà queste sue parole nel cortile del Rettorato, nel ricordo della dottoressa Lorena, perché uomini e donne possano leggerla e combattere insieme la violenza. Alla cerimonia erano presenti
numerosi sindaci e rappresentanti delle amministrazioni Comunali del territorio, il Questore di Messina Gennaro Capoluongo , il Capitano dei Carabinieri della Stazione di Taormina Giovanni Riacà, il Maresciallo Maurizio La Monica, la Vice Prefetto Silvana Merenda , la prorettrice dell’Università degli Studi di Messina Giovanna Spatari.