Dopo una segnalazione, su incarico di Tempostretto, un sub ha effettuato il prelievo di un campione, analizzato da un laboratorio. L’Amam: “Interverremo”
montaggio di Matteo Arrigo
MESSINA – Il mare a Contrada Salina, a Ganzirri. Nei mesi scorsi abbiamo ricevuto segnalazioni di una possibile dispersione di sostanze inquinanti in profondità. Ed è stato evidenziato che si trattava di un fenomeno ricorrente ogni mattina. Allora Tempostretto ha incaricato un sub d’effettuare un prelievo di un campione di acque reflue. Dopo l’immersione, si è proceduto all’analisi da parte di un laboratorio. Il risultato? Emerge uno “scarico abusivo e con valori molto al di sopra dei limiti consentiti”.
Amam: “L’intervento in tempi brevi”
Agli occhi di chi ha condotto le analisi, appare significativa la contemporanea presenza di composti organici e tensioattivi nello stesso campione. I tensioattivi trovano numerose applicazioni come detergenti ed emulsionanti. Le acque fognarie e le acque bianche, invece, dovrebbero essere separate. Raggiunta dalla nostra testata, la presidente dell’Amam, Loredana Bonasera, ha dichiarato di essere “a conoscenza del problema. Abbiamo previsto un intervento in tempi brevi”.
L’analisi delle acque di Contrada Salina
Che cosa s’intende per acque reflue? Acque reflue, o acque di scarico, sono quelle utilizzate nelle attività umane, domestiche, industriali o agricole. Attività che contengono sostanze organiche e inorganiche che possono provocare danni alla salute e all’ambiente. Questo tipo di acque, dopo l’utilizzo, non può essere riversato direttamente nell’ambiente (nel terreno, nei fiumi, nei laghi e nei mari), senza prima essere sottoposto a interventi di depurazione costantemente monitorati. A ricordarlo è l’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
I criteri per stimare il carico inquinante delle acque reflue
Nel mare di Contrada Salina si sono riscontrati Bod (Domanda biochimica di ossigeno, misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile), Cod (quantità di ossigeno necessaria per l’ossidazione delle sostanze inquinanti), solfati e tensioattivi superiori in modo netto ai limiti consentiti. Bod, solfati e cod sono tre fattori collegati fra loro e sono misure indirette del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione di acqua o soluzione acquosa.
Si tratta di uno dei parametri più in uso per stimare il carico inquinante delle acque reflue. Bod, solfati e cod risultano fondamentali per valutare le sostanze organiche presenti in un’acqua. Da qui la necessità di un’azione risolutiva prima possibile.
Auspichiamo tutti un intervento risolutivo da parte dell’Amam tuttavia sarebbe altrettanto auspicabile che il furbetto venga sanzionato a dovere e che il vostro giornale qualora ciò accadesse, desse ampio risalto.
Più volte ho scritto che un controllo sul periplo del lago sarebbe utile in quanto sovente l’acqua è talmente maleodorante che lascia supporre qualcosa di simile.