Nuovo allarme sullo stato delle opere di contenimento del rischio alluvione: parla il meteorologo Ingemi
MESSINA – Trentanove vite cancellate dal fango diventate 39 nomi incisi nella pietra. Un centro abitato ridotto a brandelli, stracciato verso il mare dalla frana e dalle piogge, ricostruito e messo in sicurezza con opere che sono ancora modello per tutta l’Italia.
13 anni dopo, Giampilieri non ha mai dimenticato l’alluvione del 1 ottobre 2009 e ha ricominciato a vivere. Ma oggi ha di nuovo paura. Perché in alcuni punti le opere pensate per contenere il rischio non sempre appaiono manutenute a regola d’arte. Un allarme, quello sulla manutenzione, che i residenti hanno lanciato a più riprese, negli anni.
Come il caso della vasca di contenimento e deflusso delle acque che sorge proprio accanto ad uno dei monumenti in ricordo delle vittime, e accanto all’autostrada A18. Riempita fino a quasi il livello strada di terra e vegetazione. Il meteorologo Daniele Ingemi spiega perché potrebbe trasformarsi in un ulteriore pericolo.
(foto di copertina di Matteo Arrigo)