Alla proclamazione alla guida dell'Università di Messina, la neo rettrice ha ricordato due figure, una docente e una politica, e il loro impegno per la parità di genere
di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
Interviste video con i professori Spatari, Limosani e Moschella
MESSINA – Giovanna Spatari prima rettrice non solo nell’Università di Messina ma in tutto il sud d’Italia. Undicesima rettrice in Italia e, dopo la proclamazione, la prima dedica è ad Antonella Cocchiara, ad Angela Bottari e a tutte le “compagne di viaggio”. Le donne che si sono impegnate per la parità di genere. La prima in qualità di docente universitaria appassionata e anima del corso “Donne, politica, istituzioni”; la seconda come prima parlamentare donna a Messina e pioniera della legislazione sul piano dei diritti.
Una segnale coerente con il suo percorso di prorettrice con deleghe al Welfare e alle politiche di genere, nella gestione del rettore Cuzzocrea. Ordinaria di Medicina del lavoro e presidente della Società italiana di medicina del lavoro, così si era espressa ai microfoni di Tempostretto: “Porterò la mia storia al servizio di UniMe, se sarò eletta. Il mio percorso di prorettrice, il mio impegno nell’ambito delle politiche di genere e contro ogni discriminazione. Io, candidata di Cuzzocrea? Non posso essere identificata come emanazione di un gruppo organizzato, seppure sia lieta che in tanti mi sostengano. Valorizzerò i risultati positivi di questi anni ma con il mio stile e il mio profilo personale. Ricordo pure la gestione durante la pandemia e, come medico del lavoro, ho dato un contributo a questa comunità”.
Il successo elettorale di Spatari e l’alleanza che ha retto con il costituzionalista Giovanni Moschella, terzo nella prima competizione. Ma anche il ruolo dell’economista Michele Limosani, giunto secondo e che promette di non arretrare sul piano dell’opposizione. I temi non mancano e li sviscereremo.