Al PalaSerranò gli studenti del "Lombardo Radice" di Patti vivono un'esperienza di inclusione e sensibilizzazione grazie all'Aurora Messina e al Ct Brolo
PATTI – Sono stati circa duecento gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” di Patti che hanno assistito alla dimostrazione di blind tennis, il gioco del tennis per non vedenti, dell’Associazione Aurora Messina al PalaSerranò. Le classi quarte e quinte elementari e le tre delle medie dell’Ic diretto dalla professoressa Milici non solo hanno assistito alla dimostrazione ma poi hanno anche “vissuto” l’esperienza coadiuvati dai maestri della Fitp.
Come ci ha spiegato Carmelo Arasi, direttore tecnico del Circolo Tennis Brolo con cui il “Lombardo Radice” ha un protocollo di intesa, “quello di ieri è stato un primo appuntamento in un percorso che la scuola ha intrapreso sull’inclusività e sensibilizzazione. Ho voluto iniziare – spiega Arasi – questa serie di due appuntamenti coinvolgendo l’Aurora Messina, dopo Pasqua coinvolgeremo invece chi fa tennis in carrozzina. Il messaggio che deve passare è di essere più sensibili verso chi non ha il dono della vista”.
L’Associazione Aurora Messina che ha partecipato anche ai campionati nazionali di questo sport ha accettato con piacere l’invito, anche se la sua miglior giocatrice Antonella Rigano non è potuta essere presente. Insieme al presidente Claudio Baluce c’erano gli atleti non vedenti Caterina Arena, Sergio Lo Magno e Tindara Casablanca. Con loro il maestro di tennis Emanuele La Spada che si è specializzato nell’insegnare questa particolare disciplina.
“È importante mettere i più piccoli, gli studenti in questo caso, – dichiara Baluce – a contatto con la disabilità fin da ora. Eviteremo così che possano un domani guardare un disabile e pensare “poverino”. Queste iniziative servono a far capire loro che se, nello sport e non solo, le cose vengono riadattate per i non vedenti, o i disabili in genere, questi possono fare tutto. Quando abbiamo chiesto ai ragazzi di provare a giocare loro bendati non hanno avuto nessun timore reverenziale. Per noi queste occasioni sono sempre un successo, come ripeto sempre, riuscire a far uscire una persona disabile da casa o sensibilizzarne una su questi temi è una vittoria”.