L'associazione apre le porte dei giardini del Museo con i tanti ragazzi delle scuole coinvolte. Nico Pandolfino: "Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce"
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Tornano le giornate del Fai e Messina risponde presente con un vero gioiello storico-culturale, il MuMe. Il Museo regionale sarà usufruibile in tutta la parte esterna e mostra centinaia di reperti storici dei secoli passati, molti anche da recuperare. E a raccontare le bellezze cittadine sono i protagonisti di questi eventi, i ragazzi delle scuole medie e superiori della città.
Decine di scuole e oltre 500 ciceroni
Quattordici gli istituti partecipanti per un totale di oltre 500 aspiranti ciceroni e centinaia di studenti coinvolti nelle visite. Si tratta di Ainis, E. Drago, E. Vittorini, F. Maurolico, G. Catalfamo, G. Martino, G. Mazzini, G. Seguenza, La Farina-Basile, Paradiso, Pascoli-Crispi, San Francesco di Paola, Verona Trento e Villa Lina-Ritiro. Ma presenti nel corso della mattinata di oggi, in attesa dell’apertura del weekend, anche classi del Cuppari, dell’Archimede e del Caio Duilio. Domattina, invece, arriveranno circa 250 ragazzi dell’istituto Borghese Faranda di Patti.
“Si protegge ciò che si ama e si ama ciò che si conosce”
Il capodelegazione del Fai Messina, Nico Pandolfino, spiega: “Lo dice spesso il presidente Marco Magnifico, si protegge ciò che si ama, ma si ama ciò che si conosce. Ed è questo quello che il Fai intende fare: far conoscere le bellezze che abbiamo. Qui ci sono reperti di una Messina che purtroppo non c’è più ma sorge anche una domanda su quale sarà il futuro di queste stesse bellezze custodite al museo. I nostri oltre 500 ragazzi accompagneranno i cittadini in questo per corso di consapevolezza e amore del territorio”.