Il viaggio della speranza di Ares: più di 1000 km per provare a salvarlo dal tumore VIDEO

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Silvia De Domenico

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giovedì 02 Febbraio 2023 - 08:00

Fra Bologna e Zurigo con un cane malato di 32 kg. Marta Battello: “Nel Sud Italia non c’è modo di curarlo"

Di Silvia De Domenico

MESSINA – Per Marta Battello, il suo cane di 10 anni è casa, è famiglia, è tutto. Da quando l’ha trovato, nel 2013, in un cassonetto della spazzatura, è stato subito amore. Ares era l’unico sopravvissuto della cucciolata finita in mezzo ai rifiuti. Il cane e la sua giovane padrona sono stati da subito inseparabili e ne hanno passate tante insieme, ma poi a novembre del 2022 all’improvviso le è crollato il mondo addosso.

A Messina non c’era modo di curarlo

La diagnosi è stata chiara da subito: melanoma orale, piuttosto raro per un cane della sua taglia. Da allora è iniziata una vita di ricerche, analisi, visite mediche e viaggi della speranza. Si perché Marta si è subito resa conto che a Messina non c’era modo di curarlo. La tac veterinaria più vicina è a Catania, ma cure come la radioterapia, di cui ha bisogno Ares, non esistono nel Sud Italia.

10 ore in treno con un cane di 32 kg fino a Bologna

L’unico centro in Italia specializzato in oncologia veterinaria si trova a Bologna (a Sasso Marconi). Così Marta non ha avuto dubbi, ha dato fondo ai suoi pochi risparmi, ha preso un treno per 10 lunghe ore con un cane malato che pesa 32 kg. Non è stato un viaggio semplice ma è riuscita, con tenacia e tanto amore, a portarlo nella clinica che sembrerebbe aver bloccato le metastasi di un tumore maligno dal quale non si guarisce.

Si perché quello che può fare Marta per il suo Ares è solo provare a prolungare la sua vita. Una vita felice insieme, fatta di tante battaglie. Ed è questo che le fa più rabbia e che l’ha spinta a raccontare la sua storia: “E’ diritto di un essere vivente ricevere le cure adeguate. Se un cane nasce con poche possibilità economiche o mal posizionato geograficamente in Italia muore senza poter accedere alle cure”.

Cure troppo costose e lontano da casa

Non tutti possono permettersi, infatti, delle cure così costose e così lontane da casa. Per questo gli amici di Ares sono venuti in loro soccorso. Tramite la pagina Facebook (L’interpretazione dei giorni di Ares), che Marta ha aperto per lui e il suo passato da cane da pet therapy, un bel numero di persone ha deciso di contribuire economicamente alle sue cure. E’ stata aperta una raccolta fondi, tuttora attiva su gofoundme (ecco il link per partecipare), che è servita a pagare le cure iniziali. La vicinanza di tutte queste persone ha dato a Marta la forza per andare avanti e non arrendersi. Proverà fino alla fine a dimostrargli il suo amore, lo porterà a Bologna o a Zurigo tutte le volte che servirà, nel tentativo di regalargli anche solo un giorno di vita in più.

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Un commento

  1. Non è giusto anche al sud dovrebbe esserci un centro adeguato. a curare Loro. La L maiuscola non è un refuso è il sottolineare che gli animali vanno considerati e trattati come esseri viventi, non sono cose meritavano TUTTO.

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