Tra i vantaggi della struttura, secondo l'amministrazione, il 10 per cento annuo sulla tassa dei rifiuti e altri 600mila euro per i fanghi del depuratore. Spostarlo? "Non si può"
di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Nonostante le proteste dei cittadini di Mili, l’impianto per il conferimento dell’umido accanto al depuratore è uno dei punti centrali dell’amministrazione. Il Comune prosegue con le interlocuzioni e ci sarà un nuovo Consiglio comunale in cui verranno spiegati ancora una volta alcuni aspetti cruciali dell’opera. Su tutti il risparmio, tanto sulla Tari quanto su bollette, con i vantaggi spiegati già in aula dall’assessore Francesco Caminiti.
Caminiti: “5 milioni risparmiati l’anno”
“Questo impianto – spiega l’assessore – al Comune di Messina consentirebbe un risparmio annuo di circa 5 milioni di euro, il 10 per cento della Tari. Per le famiglie messinesi con questa realizzazione potremmo avere questa riduzione. La localizzazione dell’impianto è a poco più di un chilometro dallo svincolo e i mezzi passerebbero quasi interamente dall’autostrada. E non c’è alcun problema di cattivi odori perché le vasche sarebbero interrate al chiuso, non c’è niente all’aperto”.
Il risparmio per lo smaltimento dei fanghi
E ancora: “Riusciremmo a risparmiare circa 600 mila euro perché i fanghi del depuratore sarebbero trattati in questo impianto. Che inoltre sarà altamente innovativo, con la produzione di biogas per produrre energia elettrica tale da rendere autosufficienti sia l’impianto stesso sia il depuratore. Darebbe tanti vantaggi, anche se ognuno non vuole che sia fatto a casa propria”. Si deciderà entro quest’anno: “La data importante è il dicembre 2023, data ultima per il finanziamento. Lo spostamento? Non è più fattibile perché le autorizzazioni ambientali hanno bisogno di tempistiche non coerenti”.