La voce dell'atleta paralimpico Francesco Vento. Una vita con ridotta mobilità tra parcheggi selvaggi, carenza di scivoli e mancato rispetto delle leggi
MESSINA – La città sta facendo passi in avanti innegabili e la spinta in questo è arrivata pure grazie ai diversi appuntamenti, alcuni con rilievo nazionale, che Messina ha ospitato nei mesi passati. Poco meno di due mesi fa infatti al PalaRescifina si è disputata, per il secondo anno consecutivo, la Coppa Italia e il campionato italiano assoluto di calcio balilla paralimpico. Abbiamo intervistato uno dei protagonisti: Francesco Vento, bronzo proprio nella tappa di Messina.
Il cittadino e atleta paralimpico messinese ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione ma segnala e consiglia cosa si può migliorare. E, bonariamente, una volta terminata l’intervista, ci dice: “Fate sapere al sindaco Basile che lo invito a fare una passeggiata con me in carrozzina”. Un modo per far provare sulla propria pelle al primo cittadino le difficoltà di muoversi in città per chi ha ridotta mobilità ed è costretto su una sedia a rotelle, ma il discorso vale anche per le mamme con i passeggini.
Quello di Francesco, in fin dei conti, è un appello a poter vivere normalmente e quindi uscire da solo con la certezza di godersi una passeggiata e non avere la paura di vivere in una città che sembra non includere chi è nelle sue stesse condizioni. Francesco è anche rappresentante territoriale dell’Anglat, Associazione nazionale guida legislazioni andicappati trasporti, e quindi ci tiene a ribadire che lui non chiede le cose per lui, ma a nome di tutti.
Quanto è bello per noi messinesi andare a mare. Ma Francesco deve arrivare a Milazzo o a Capo d’Orlando per trovare un lido che offra servizi a chi ha ridotta mobilità. “Sa un’altra cosa ancora? – ci dice quasi a fine intervista – Lo scorso anno quando hanno montato le casette di Natale davanti al Teatro Vittorio Emanuele ne hanno piazzata una proprio davanti lo scivolo. L’abbiamo segnalata e hanno realizzato in alternativa uno scivolo in legno un po’ sgangherato. Quest’anno non sono ancora andato e sono curioso di sapere se la casetta è nuovamente davanti allo scivolo”.
Ostacoli sui marciapiedi
Raggiungendolo sul luogo dell’appuntamento, camminando quindi in una qualunque strada di Messina a piedi, saltano agli occhi i parcheggi selvaggi delle automobili che quando va male diventano padrone dei marciapiedi. Quando va bene, restringono di molto il passaggio. “Io in 80 cm posso passare con la carrozzina – racconta Francesco – ma potrei trovarmi nella condizione di voler tornare indietro e per girare la sedia, ruotando su me stesso, avrei bisogno di più spazio, almeno un metro e dieci”.
Marciapiedi troppo stretti e ostacoli sul percorso che, oltre alle macchine, diventano anche le fermate degli autobus. Inoltre, come le buche in strada danno fastidio agli automobilisti, anche i marciapiedi sconnessi, causa radici o altro, non rendono comodo il passaggio delle carrozzine.
Assenza di scivoli o mal collocamenti degli stessi
Una seconda osservazione che fa Francesco è sugli scivoli. Ci spiega subito come questi dovrebbero avere un’inclinazione particolare per aiutare chi è in sedia a rotelle, anche solo, a salire senza fare sforzi eccessivi. “In questo caso – spiega – bisognerebbe allungarlo verso l’interno del marciapiede per renderlo più docile”. Al tempo stesso però, oltre alle solite macchine che parcheggiano davanti agli scivoli, in alcune circostanze gli scivoli hanno davanti una piccola rientranza utile a fluire l’acqua piovana, che però fa aumentare il dislivello. In alcuni casi ancora, spiega, come i blocchi finali dei marciapiedi, quando divelti e inclinati, servano secondo alcuni da scivolo ma sono pericolosi da utilizzare.
“In ogni attraversamento pedonale – continua Vento – bisognerebbe avere uno scivolo. Spesso capita invece che uno possa scendere da una parte ma non possa risalire dall’altra” per assenza di scivolo o perché, nel provare a limitare la sosta selvaggia, è stato posizionato un archetto proprio alla fine dell’attraversamento pedonale. Di conseguenza, la persona con ridotta mobilità è incapace di risalire.
Le leggi non rispettate dai negozi
Come se non bastasse, ma in questo caso non è responsabilità dell’amministrazione, i locali non sono a misura di persone con ridotta mobilità. I locali che occupano suolo pubblico, anche avendone l’autorizzazione, spesso non lasciano abbastanza spazio per il transito.
Inoltre, come ricorda Francesco, per il decreto ministeriale n. 236 del 1989, ogni locale deve essere accessibile alle persone con disabilità e avere un bagno adatto. Per legge i bagni ci sono, ma alcuni locali li hanno nel retro in posti angusti o magari raggiungibili non da chi sta in sedia a rotelle. Una possibilità che nei palazzetti sportivi, molti dei quali l’amministrazione sta ammodernando, esiste già ed è un vanto quando dovrebbe essere ormai un aspetto normale.
Scivoli impossibili da utilizzare (ove esistono) per presenza di buche, inclinazioni sbagliate e non idonee, impossibili da gestire in carrozzella sia in autonomia che con accompagnatore.
Purtroppo siamo tutti responsabili a tutti i livelli, dai vertici amministrativi, alle imprese che fanno i lavori, all’ultimo cittadino minorenne, nessuno escluso.
Gli interventi sono spesso fatti male, senza tenere conto delle vere esigenze dei disabili, e quando sono fatti bene si trova sempre un’auto o un ostacolo davanti agli scivoli, sui percorsi sui marciapiedi occupati da tutto, pali, pensiline, motorini, cassonetti e depositi di qualunque genere. Le strisce pedonali e le rampe pare che siano un invito appetibile e irresistibile per gli automobilisti e i motociclisti di questa sciagurata città. Il problema lo avverte solo chi porta addosso la disabilita, da parte di tutti gli altri, nessun rispetto nessuno nessuno. È guai a lamentarti che se parli troppo rischi anche di prendere due “moffe”
…Simone, il tuo articolo non l’ho letto … invitare il Sindaco a fare un giro ??? vabbeh ! allora che il Sindaco, invece di sprecare il suo tempo a Palazzo Zanca, faccia un calendario per zone (magari piccole) dalle 8.00 alle 18.00, con pranzo al sacco, e lo accompagniamo noi strada per strada, marciapiede per marciapiede … credo che un mese basti …
Forse andrebbe invitato anche il comandante Giardina al tour proposto al sindaco.
È palpabile la volontà di non fare troppo male a chiunque compia infrazioni, traspare dagli atteggiamenti tutt’ altro che aggressivi delle pattuglie.
Il sindaco non può fare miracoli ma i disabili di certo possono meno di lui.
Fatevi una mossa tutti perché le cose cambiano solo quando cambiano non quando viene detto che lo sono.
…Arcistufo, viviamo in una realtà anomala, nevrastenica, miserevole … i disabili pagano le profonde ataviche storture di un pensiero limitato, anche nella classe dei cosi detti intellettuali … 62 anni di vita in Alto Adige, ora di ritorno almeno sei mesi all’anno nella mia città di Messina , mi consentono di mettere, senza spocchia alcuna, in evidenza le diverse attenzioni verso le stesse problematiche … a parte la ricchezza economica della Provincia Autonoma di Bolzano, che si permette di alzare di 365,00 euro le pensioni minime, senza entrare in conflitto con Schlein, (in Provincia governano con SVP Lega e FdI) l’attenzione posta verso i disabili è MASSIMA… se esiste (eppure esiste) qualche limitazione, è immediatamente rilevata, analizzata per i conseguenti provvedimenti e si trovano pure i soldi … noi siamo fermi alla scerbatura che deve essere reinterpretata come “LUDDIA” …