Vi proponiamo una preziosa interpretazione della cantante e musicista fresca d'alta benemerenza: "Bella Ciao" in greco antico
La “cantastorie partigiana” catanzarese Francesca Prestia è Cavaliere della Repubblica. Un riconoscimento straordinario, che arriva dal presidente Sergio Mattarella proprio per il legàme a doppio filo della Prestia con la musica popolare più rarefatta e singolare, e in particolare coi Valori della Resistenza e dell’antifascismo, che tra l’altro l’hanno vista impegnata in mille diverse riproposizioni dell’intramontabile inno partigiano Bella Ciao.
Selciato in note poco battuto
Tanti i percorsi musicali e autorali davvero preziosi e sofisticati tracciati da Francesca Prestia in questi anni. Le sue battaglie, da quella per i migranti a Riace e il “sindaco per antonomasia” del centro dell’Alto Jonio reggino Mimmo Lucano a quella recentissima per il Sant’Anna Hospital, incrociate alle mille lotte per i lavoratori e sulla scia dei valori della Resistenza e dell’antifascismo, che ne hanno fatto una vera e propria “cantastorie partigiana”.
Ma la Prestia è anche l’unica cantastorie calabrese in grado di comporre splendide ballate in grecanico (o, se preferite, nel greco antico che ancòra si parla in rari centri della Bovesìa) e in arbresh (l’idioma degli albanòfoni dell’Eparchia, nel Cosentino).
S’è poi esibita insieme a interpreti strepitosi: per esempio, grande cantautore milanese Roberto Vecchioni, con cui ha eseguito – nel 2015 a Macerata – un fantastico, evocativo duetto ispirato alla traduzione in grecanico del poeta Salvino Nucera del Cantico dei cantici di San Francesco d’Assisi. O, su un fronte ancor più cosmolirico – ove possibile -, con l’iraniana di Teheran Farzaneh Joorabchi – cantastorie dalle mille prestigiose collaborazioni internazionali e star, tra l’altro, del newyorchese World Music – nel 2019 a Tropea, gemma del Vibonese, in occasione della kermesse Mediterraneo Mare nostrum, che ha visto le due cantastorie impegnate in brani in iraniano, ebraico, grecanico e arbresh al suono di chitarra classica e tamburello, contrabbasso e chitarra battente ma pure dell’inseparabile flauto traverso, strumento in cui la Prestia, anzi la cavalier Prestia, è diplomata al Conservatorio.
Un video prezioso
Tempostretto, nel congratularsi con la cantastorie calabrese Francesca Prestia per la meritata altissima onorificenza, propone una delle sue ultime interpretazioni: una sua evocativa, per molti versi magica interpretazione di Bella Ciao – appunto! – in greco antico, per la quale si ringraziano la costituenda sezione “Ruggero Condò” dell’Associazione nazionale partigiani di Reggio Calabria e il creatore di Apodiafazzi ed ex sindaco di Bova Carmelo Nucera.