"InCanti sacri", uno spettacolo che ha racchiuso tutto il senso del Natale
servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Uno spettacolo che racchiude tutto il senso del Natale. Fatto di canti, preghiere e il tipico suono della zampogna. Un momento di poesia e condivisione. I detenuti attori della Libera Compagnia del Teatro per Sognare e le studentesse della compagnia Liberi di essere liberi hanno radunato un grande pubblico. Le loro famiglie, gli amici e ma anche autorità civili, militari e religiose hanno assistito e partecipato ad uno spettacolo unico. Per la prima volta in un luogo sacro come la Cattedrale di Messina.
Uno spettacolo voluto da monsignor Accolla
Un sogno che si realizza per l’organizzatrice e direttrice artistica Daniela Ursino. “Il messaggio che vogliamo dare è che ognuno di noi sta facendo un cammino per essere riaccolto dalla società come uomo migliore”, ha detto la presidente di D’aRteventi. Un progetto sostenuto dalla Caritas diocesana e fortemente voluto dall’arcivescovo monsignor Giovanni Accolla proprio in occasione del Natale. E vedere i familiari dei detenuti, fra i quali alcuni bambini, sbracciarsi da lontano per salutare e applaudire i loro cari racchiude tutto il senso del Natale.
Musiche e parole di pace di e con Mario Incudine
Lo spettacolo “InCanti sacri – Musiche e parole di pace”, che raccontava le origini del presepe di San Francesco, è stato scritto da Mario Incudine. Attraverso il coro, l’orchestra, gli strumenti popolari, i versi e la musica è stata raccontata la Natività. Ad interpretare i personaggi del presepe di Greccio sono stati proprio i detenuti attori e le studentesse delle compagnie nate all’interno della casa circondariale di Messina nel 2017. E fuori dalle mura di Gazzi gli attori hanno portato il loro talento, la credibilità e la voglia di riscatto.
Le voci dei professionisti accompagnate dall’orchestra di Giostra
Le voci di Mario Incudine e Anita Vitale hanno reso solenni i brani, accompagnati al pianoforte da Antonio Vasta, il maestro concertatore che ha arrangiato lo spettacolo. Davanti a loro l’Orchestra Filarmonica di Giostra, diretta da Giuseppe Lo Presti. A pregare e gioire con loro anche il padrone di casa monsignor Accolla, che a fine spettacolo si è congratulato con tutti.
“Prepariamoci al Natale con la semplicità degli ultimi”
“Una delle opere di misericordia è visitare i carcerati“, ha detto monsignor Accolla prima dello spettacolo. “In questo caso sono venuti loro da noi, nella casa del Padre, sono stati loro a incontrare la città e visitare i cittadini in un luogo che i profani direbbero magico, ma io dico sacro”. E ha concluso dicendo: “Prepariamoci al Natale con la semplicità degli ultimi, di chi sa condividere, con lo stesso stupore dei pastori che andarono alla grotta di Betlemme e si stupirono, ma poi sono diventati annunziatori”.
Grande partecipazione del pubblico e lunghi applausi
Il pubblico ha partecipato allo spettacolo battendo le mani a ritmo e cantando su invito del regista. Gli attori hanno percorso la navata centrale accompagnati dalle sole luci delle lanterne e dal suono della zampogna. Un momento di emozione e condivisione in cui anche il pubblico si è sentito parte del miracolo della nascita di Gesù.